Von der Leyen sconfitta in Tribunale Ue sul caso Pfizergate, tegola per la presidente sugli sms segreti

Accolto il ricorso del New York Times contro gli sms segreti tra Ursula von der Leyen e il ceo di Pfizer Albert Bourla. Sms che potrebbero non esistere più

Pubblicato:

La tegola del Pfizergate si è abbattuta su Ursula von der Leyen. Il Tribunale Ue ha giudicato illegittimo il rifiuto di concedere l’accesso agli sms che la presidente della Commissione Ue e il ceo di Pfizer, Albert Bourla, si mandarono mentre prendeva forma il più imponente contratto sui vaccini anti-Covid. Accolto, dunque, il ricorso del New York Times, che ha condotto una battaglia legale sulla trasparenza.

Cosa ha deciso il Tribunale Ue

Nella sentenza dei giudici di Lussemburgo, Bruxelles ha perso offrendo risposte “mutevoli o imprecise”.

Ne esce dunque rafforzato un principio destinato a fare scuola: anche una chat “non può sfuggire al controllo pubblico“, ha scritto quotidiano newyorchese commentando la decisione del Tribunale.

pfizer vaccinoFonte foto: ANSA

Il Tribunale non impone a von der Leyen la pubblicazione degli sms, ma boccia sonoramente il rifiuto mal motivato, già bollato come “cattiva amministrazione”.

Gli sms con il ceo di Pfizer

Secondo i giudici “tutti i documenti delle istituzioni dovrebbero essere accessibili“, aggiungendo che un semplice “non li abbiamo” non sia una giustificazione valida.

Soprattutto davanti agli elementi “pertinenti e concordanti” portati invece dal New York Times e dalla sua giornalista Matina Stevis. A rivelare l’esistenza degli sms comunque fu lo stesso ceo di Pfizer, raccontando proprio al Nyt di uno “scambio” di “profonda fiducia” con la presidente Ue.

Bruxelles, seguendo la logica della pronuncia, è dunque tenuta a spiegare dove ha cercato quei messaggi, se siano mai stati archiviati e perché, in piena emergenza sanitaria, non siano stati considerati rilevanti.

A non essere archiviato è il caso che rischia di macchiare il secondo mandato di Ursula von der Leyen. L’esecutivo comunitario valuta un possibile ricorso e promette di adottare “una nuova decisione con spiegazioni più dettagliate”.

Gli sms potrebbero non esistere più

I legali di Ursula von der Leyen, dal canto loro, ricordano che la leader tedesca agì in un “contesto eccezionale” e senza i poteri che negli Stati Uniti consentono invece di imporre alle aziende produzioni prioritarie.

Difficile però sfuggire a un paradosso che potrebbe rendere la sentenza inapplicabile anche in un eventuale secondo grado: gli sms potrebbero non esistere più. Le norme interne prevedono infatti la cancellazione automatica delle e-mail “non rilevanti” dopo sei mesi, ma per i messaggi di testo non c’è alcuna scadenza.

crepet-von-der-leyen Fonte foto: ANSA