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CURIOSITÀ 22 FEBBRAIO 2024

Cane veglia sul bimbo malato: la dolce storia di Moose e del suo umano preferito Noah

Ci sono storie talmente dolci da sembrare surreali, soprattutto se i protagonisti sono i nostri fidati compagni a quattro zampe. Un popolare adagio recita che il cane è il migliore amico dell’uomo. E vicende come quella di Moose, il cucciolone che veglia sul suo umano preferito, il piccolo Noah, che soffre di epilessia, sono la prova provata della veridicità del detto. La loro è una storia fatta di tenerezza e comprensione tra specie differenti, che ha molto da insegnare principalmente agli esseri umani, non tutti dotati di sufficiente empatia.

I video che hanno reso Moose e Noah famosi e amati su TikTok

Moose è un pastore tedesco che è stato adottato dalla famiglia di un bambino di nome Noah. Il cane non lo lascia mai solo. Fin qui nulla di strano, è una storia di amore tra cane e essere umano che si sente e vede ovunque. A strabiliare è la connessione speciale che si è creata e l’attenzione che l’animale ha nei confronti del bimbo.

Noah è un bambino che soffre di epilessia. La sua condizione ha obbligato i genitori ad alcune precauzioni, come quella di dotare la sua cameretta di una telecamera, al fine di intervenire tempestivamente in caso di crisi.

Ed è proprio ciò che osservano quotidianamente attraverso quella videocamera a stringere il loro cuore e quello di migliaia di persone nel mondo. La coppia ha infatti deciso di diffondere su TikTok quanto accade in quella stanza, per raccontare a tutti questa incredibile storia di amore incondizionato.

La storia di Moose che di notte veglia sul bimbo con l’epilessia

Moose entra ogni sera nella camera di Noah per controllare che il suo piccolo padrone stia bene. Si avvicina al letto, lo guarda e annusa, per poi allontanarsi cercando di non fare rumore. Il cane è a tutti gli effetti l’angelo custode di Noah, sin da quando è diventato parte della famiglia nell’ottobre 2022.

Era solo un cucciolo quando ha iniziato a farlo, ma non ha mai smesso. Sapeva senza dubbio che c’era qualcosa di diverso in Noah“, ha raccontato Lauren Carpio, la mamma del bambino, sui social.

Noah ha trascorso un periodo della sua vita in ospedale e anche in questa circostanza il suo cane non lo ha lasciato solo. Probabilmente l’amico a quattro zampe si è abituato all’idea che Noah fosse malato, capendolo con una perspicacia che non ci attenderemmo di trovare in un animale.

I cani capiscono prima di noi quando arriva una crisi epilettica

Questa storia di tenerezza e amicizia lascia anche spazio a un interrogativo. I cani sono in grado di percepire in anticipo l’arrivo di una crisi epilettica? Non ci sono solide prove scientifiche, ma molte testimonianze da parte di persone con epilessia che affermano che i loro cani reagiscono in modo particolare prima di una crisi.

Alcuni esperti ritengono che i cani possano essere sensibili ai cambiamenti nell’odore del corpo o nel comportamento del loro proprietario. Questo è emerso anche da uno studio condotto dal neurologo canadese Adam Kirton. La ricerca è stata effettuata osservando 60 cani conviventi con giovani padroni epilettici: 9 di questi si sono dimostrati capaci di preannunciare l’arrivo di una crisi, leccando il bambino e guaendo.

Nell’80% dei casi le previsioni si sono rivelate corrette. È bene precisare che i cani osservati da Kirton non sono stati addestrati: un solo mese di affiancamento con il bambino ammalato è stato sufficiente per iniziare a segnalare l’arrivo degli attacchi epilettici.

Le ricerche in questione dovranno essere approfondite, anche se in molti Paesi i cani di assistenza sono già affidati anche a persone con epilessia. L’olfatto dei cani è davvero incredibile e sarebbe in grado di percepire l’aumento di sudorazione che si manifesta prima di un attacco di epilessia. Tale fenomeno sarebbe la conseguenza di piccole scariche elettriche nel cervello dell’ammalato.

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