Alcuni ricercatori inglesi hanno indagato velocità e direzione dei getti d’acqua all’interno delle lavastoviglie. Ecco come caricare l’elettrodomestico “a prova di scienza”.
I piatti intorno alle posate
Secondo la ricerca condotta dai chimici dell’Università di Birmingham (e pubblicata sul Chemical Engineering Journal), i piatti vanno disposti in modo circolare attorno al cestino delle posate, e suddivisi in base al cibo che hanno contenuto. Gli studiosi, guidati da Raul Pérez-Mohedano, si sono basati su una tecnica nota come “monitoraggio delle emissioni di particelle di positroni” per indagare – tramite isotopi radioattivi – direzione e velocità dei getti d’acqua all’interno di una lavastoviglie in funzione.
Hanno così potuto riscontrare che i getti sono localizzati in aree ben precise, colpendo quindi con efficacia solo una parte dei piatti e bicchieri da lavare.
La versione concentrica
La disposizione “rettangolare” dei piatti “suggerita” dalle apposite griglie non è, perciò, la più adatta; sarebbe meglio optare per una collocazione concentrica attorno al cestino portaposate.
Sempre secondo questa logica, le stoviglie incrostate di carboidrati (come ad esempio lasagne e sformati di patate) andrebbero sistemate tra i 30 e i 60 cm dall’alto, al centro dello scaffale superiore, appena sopra il braccio rotante; è proprio qui che arrivano i getti più potenti e veloci, in grado di rimuovere i residui più difficili.
Le aree più vicine ai bordi – a un’altezza compresa tra i 5 e i 20 centimetri – sono investite invece dai getti più lenti; qui il detergente, a rigor di logica, ha più tempo d’azione, sarebbe meglio sistemarvi i piatti con residui proteici (come uova, carne e formaggio) e le stoviglie più delicate.
Mai sovraccaricare la lavastoviglie
Sta di fatto che la lavastoviglie non deve mai essere sovraccaricata. Il rischio sarebbe quello di formare vere e proprie barriere, atte a bloccare il regolare flusso dell’acqua e ad ostacolare la riuscita del lavaggio.