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CURIOSITÀ 19 DICEMBRE 2024

Diamanti sparati in cielo per cambiare il clima c’è un piano

Christian Casale

Christian Casale

Giornalista e videomaker

Conduttore e giornalista con lunga esperienza in radio e televisione in ambito nazionale. Per professione e passione mi occupo di videomaking, con una particolare propensione alla post produzione. Amo la divulgazione e lo sport.

Un popolare adagio pubblicitario recita che “un diamante è per sempre”. Non a caso questa pietra preziosa è il regalo perfetto, sopratutto per avanzare una proposta di matrimonio.

Grazie agli studi sul clima, però, oggi scopriamo che i diamanti potrebbero avere una funzione più concreta e meno, per così dire, concettuale. Se sparati nel cielo potrebbero influenzare le condizioni meteorologiche, risolvendo qualche problema che da tempo attanaglia l’umanità.

Perché gli scienziati vogliono sparare polvere di diamanti in cielo

Spargere polvere di diamanti nell’atmosfera potrebbe sembrare un inutile e costosa trovata di qualche megalomane multimilionario e, invece, avrebbe una sua utilità per contrastare i cambiamenti climatici. L’operazione, infatti, contribuirebbe a compensare quasi tutto il riscaldamento causato dall’uomo sin dall’inizio della rivoluzione industriale, dandoci più tempo per affrontare i cambiamenti del clima. Questo almeno è ciò che sostengono gli scienziati.

Come indica la locuzione stessa, la polvere di diamanti è costituita da particelle minuscole di diamante, forma cristallina del carbonio nota per la durezza e le proprietà riflettenti. Proprio l’alto potere riflettente è alla base dell’idea. Il procedimento è chiamato SAI (Stratospheric Aerosol Injection). Una volta immessa nella stratosfera, la polvere di diamanti aiuterebbe a ridurre l’assorbimento di calore da parte della Terra, contribuendo così a raffreddare il pianeta.

L’intervento nell’atmosfera da parte dell’uomo non è certo una novità. Bombardare le nuvole per far piovere è una tecnica di modificazione del meteo nota come semina delle nuvole (“cloud seeding”, in inglese). Questa pratica viene utilizzata per stimolare la formazione di precipitazioni attraverso l’introduzione di sostanze chimiche specifiche nelle nuvole.

Come funziona e i costi del progetto

Nuove ricerche suggeriscono che sparare 5,5 milioni di tonnellate di diamantai in cielo all’anno potrebbe raffreddare il pianeta di 1 grado Celsius, grazie alle proprietà riflettenti dei diamanti. Un raffreddamento di questa portata sarebbe sufficiente a limitare il riscaldamento globale iniziato nella seconda metà del XIX secolo, che oggi, secondo la NASA, ammonta a circa 1,36 °C.

“È un argomento molto controverso, ci sono molti scienziati che vogliono vietare anche solo la ricerca sull’argomento”, ha dichiarato Sandro Vattioni, co-autore dello studio e ricercatore in fisica atmosferica sperimentale presso il Politecnico Federale di Zurigo. Per mitigare l’effetto di riscaldamento del sole, i ricercatori hanno a lungo suggerito l’uso di piccole particelle, o aerosol, che riflettono i raggi solari nello spazio. Iniettare questi aerosol nella stratosfera (tra i 12 e i 50 chilometri di quota) significa che rimarranno “sospesi” per almeno un anno prima di ricadere sulla Terra.

Il procedimento si ispira al raffreddamento che a volte avviene dopo le grandi eruzioni vulcaniche. I vulcani espellono enormi nuvole di anidride solforosa. Questo gas si trasforma in acido solforico nella stratosfera, quindi si condensa formando fini aerosol di solfato che riflettono la luce solare verso lo spazio.

Secondo lo studio, le particelle di diamante non causerebbero né riscaldamento stratosferico né altri problemi. Per raggiungere l’obiettivo, centinaia di aerei ad alta quota dovrebbero volare intorno alla Terra emettendo costantemente particelle per raggiungere la quantità necessaria al raffreddamento.

Chiedersi quale sia il costo di tutto ciò è lecito. “Abbiamo solo esaminato i diamanti e non abbiamo pensato ai costi o a come queste particelle potrebbero essere estratte”, ha detto Vattioni.

Lo studio, pubblicato il 16 dicembre 2024 sulla rivista Environmental Research: Climate ha indicato che i diamanti sono, in via teorica, il materiale migliore per l’iniezione stratosferica. La quantità di polvere di diamanti necessaria sarebbe circa un terzo della quantità di altri materiali necessari per ottenere lo stesso effetto di raffreddamento. Ma i diamanti costano molto di più. Un studio del 2020 ha stimato che l’iniezione di SAI con anidride solforosa dal 2035 al 2100 costerebbe 18 miliardi di dollari all’anno, e il costo per l’alluminio e la calcite sarebbe probabilmente simile. Nonostante la quantità di diamanti richiesta sarebbe inferiore, il costo di questa pietra preziosa potrebbe mettere fine sul nascere all’idea di procedere con l’inseminazione delle nuvole.

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