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CURIOSITÀ 27 MARZO 2023

La tenera amicizia tra il puma cieco e la donna che lo ha salvato

Una storia dolcissima sul rapporto tra uomini e animali arriva dall’Argentina. Si tratta dell’amicizia che è nata tra un cucciolo di puma e la donna che lo ha salvato, curato e adottato all’interno della riserva naturale Pumawaka. Il piccolo era arrivato gravemente ferito e ha perso la vista a causa di un drammatico incidente.

La storia del cucciolo di puma

Il puma era stato investito da una mietitrebbiatrice ed è rimasto cieco. Come spesso avviene nel mondo animale, la madre, arrivata per soccorrerlo, vedendolo in gravi condizioni ha preferito abbandonarlo e portare con sé solo il fratello. Il contadino che lo aveva accidentalmente investito, assistendo alla scena, ha deciso di recuperare il cucciolo ferito e chiamare i soccorsi. Così il piccolo è stato portato nella sede del Pumawaka a Cordoba, in Argentina. Arrivato quasi morto, sono stati necessari mesi di cure degli operatori della struttura per farlo ristabilire.

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L’amicizia con la donna che lo ha salvato

Il cucciolo è stato chiamato Estanislao e, non potendo essere rimesso in libertà, è cresciuto al Pumakawa sotto la supervisione dello staff. Ma, all’interno della riserva, si è legato in particolare a una persona: Kai Pacha, la presidente del Pumakawa. La donna ha iniziato a seguire personalmente la riabilitazione dell’animale fatta di esercizi quotidiani per sviluppare maggiormente gli altri sensi. Il tempo che Pacha ed Estanislao hanno trascorso insieme è stato un modo per conoscersi e aiutarsi, ognuno nei propri spazi in un rapporto di rispetto e incoraggiamento reciproco. Pacha è quindi diventata “gli occhi” di Estanislao e la sua voce è come una guida per lui, grazie a una serie di suoni simulati per comunicare con il felino, farsi seguire e orientarlo.

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Perché la ong si comporta così con lui

Nel post in cui viene raccontata la tenera storia, la riserva stessa specifica che questa amicizia è un evento speciale dovuto al fatto che il puma è invalido e non potrebbe sopravvivere in libertà. La ong ha deciso di tenerlo e seguirlo costantemente per permettergli di vivere una vita serena e senza difficoltà, nonostante la sua condizione di cecità. Ma il puma resta un animale predatore e non domestico per cui, in un’altra situazione, non sarebbe stato opportuno adottarlo.

Le attività della ong

Riguardo a Pumakawa, la riserva naturale si occupa nello specifico di curare e rimettere in libertà gli animali selvatici feriti o in difficoltà. La ong ha un’area con più di 90 animali recuperati che non possono tornare nel loro habitat naturale. Inoltre si occupa di rigenerare la foresta con specie autoctone oltre ad aver creato una rete di puma friends, distribuita in diverse parti della provincia, con un protocollo da seguire in caso venissero trovati puma in città.

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