VIDEO
Cerca video
CURIOSITÀ 17 AGOSTO 2024

Mar Mediterraneo bollente con temperature record: cosa rischiamo

Il Mar Mediterraneo sta bollendo. La temperatura media della superficie delle sue acque continua a salire e per il secondo anno consecutivo ha battuto quella record registrata durante l’estate del 2003, raggiungendo 28,9 gradi il 15 agosto.

Come sono le acque del Mediterraneo? Gradi e clima

Il Mar Mediterraneo, da sempre considerato un bacino climatico unico e fragile, sta registrando temperature senza precedenti. Il 15 agosto 2024, la temperatura media della superficie marina ha toccato 28,9°C, segnando un nuovo record storico. Si tratta di un’anomalia di 3-4 gradi rispetto alla media stagionale, con picchi di oltre 31°C sulla costa egiziana di El Arish.

I dati, raccolti dall’Istituto di Scienze Marine (ICM) di Barcellona e della Catalogna, segnalano un’anomalia persistente che mette a rischio gli equilibri degli ecosistemi marini e la vita lungo le coste mediterranee. La tropicalizzazione di questo mare, alimentata dall’anticiclone africano e da un bacino chiuso alle correnti atlantiche fresche, sta diventando sempre più evidente.

A preoccupare è che ormai questi valori non sono più eventi isolati. Il 2024 è infatti il secondo anno consecutivo in cui il Mediterraneo ha superato le temperature record registrate durante l’ondata di calore del 2003 quando la media giornaliera raggiunse i 28,25 C il 23 agosto. Quell’anno il caldo fu eccezionale per la sua intensità, ma soprattutto per la sua durata e per il numero di morti causato.

In alcune zone d’Italia oggi la temperatura dell’acqua è anche più calda. La situazione appare critica in alcune zone come il Golfo di Venezia e il Mar Ligure, dove la temperatura del mare ha raggiunto o addirittura superato i 30°C.

Perché l’acqua del mare si sta scaldando

Il riscaldamento delle acque del Mediterraneo è dovuto a una combinazione di fattori climatici e ambientali. L’aumento delle temperature globali, l’accumulo di calore nei mari e la prolungata presenza di sistemi di alta pressione, come l’anticiclone africano, contribuiscono a mantenere elevata la temperatura della superficie marina. In particolare, il Mediterraneo, essendo un mare semi-chiuso, subisce maggiormente questi effetti poiché riceve un limitato ricambio di acque fredde dall’Oceano Atlantico. Inoltre, fenomeni meteorologici estremi, come le ondate di calore marino, stanno diventando più frequenti e intense, portando a un riscaldamento prolungato delle acque.

Le elevate temperature marine sono anche influenzate dall’incremento della radiazione solare durante i periodi di alta pressione, che riscalda ulteriormente la superficie del mare. Sebbene l’evaporazione tenda ad aumentare con temperature più alte, essa può essere modulata da fattori come l’umidità e la velocità del vento. In questo contesto, il Mediterraneo sta sperimentando un circolo vizioso: l’aumento delle temperature porta a condizioni che favoriscono ulteriori anomalie termiche, con periodi sempre più prolungati di caldo anomalo.

Gli effetti del cambiamento climatico sul mare

L’aumento delle temperature marine ha effetti devastanti sugli ecosistemi marini, compresi quelli del Mediterraneo. Il surriscaldamento favorisce la proliferazione di specie non autoctone come il granchio blu, che sta causando danni significativi nelle aree di pesca e negli allevamenti di molluschi, soprattutto nel delta del Po.

Non solo, il surriscaldamento contribuisce all’acidificazione e alla riduzione dell’ossigeno presente nelle acque, minacciando la sopravvivenza di molte specie marine, dalle praterie di Posidonia oceanica ai pesci che popolano il Mediterraneo. La riduzione dell’ossigeno nelle acque sta causando morie di massa di pesci, come quelle osservate nella laguna di Orbetello, dove l’anossia ha ucciso intere popolazioni di spigole, orate e anguille. Le temperature elevate favoriscono inoltre la proliferazione di batteri come i vibrioni, pericolosi per la salute umana, e di organismi tossici come il vermocane, un verme urticante che sta invadendo le coste del Sud Italia.

Le conseguenze si ripercuotono anche sull’agricoltura e sugli usi umani, con l’intrusione salina che contamina le falde acquifere costiere e l’erosione delle spiagge. Inoltre, il calore accumulato nel mare potrebbe tradursi in eventi meteorologici estremi durante l’autunno, con tempeste più violente e inondazioni più frequenti.

Temperature nel 2050

Le proiezioni indicano che la situazione peggiorerà ulteriormente entro il 2050, con un aumento delle temperature marine fino a 1,9°C rispetto ai livelli attuali, aggravando i processi già in corso come l’acidificazione e la perdita di biodiversità, con effetti devastanti sull’ambiente e sulle comunità costiere.

24.395 visualizzazioni
Alcuni video presenti in questa sezione sono stati presi da internet, quindi valutati di pubblico dominio. Se i soggetti presenti in questi video o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà fare richiesta di rimozione inviando una mail a: team_verticali@italiaonline.it. Provvederemo alla cancellazione del video nel minor tempo possibile.
Chiudi
Caricamento contenuti...