Ripiani d’ultima generazione, piani cottura sostenibili e performanti, materiali durevoli. Gli ultimi modelli di cucine sono pensati in ogni dettaglio e sono un mix perfetto fra efficienza ed estetica. E anche gli accessori vengono scelti per essere all’altezza della location, ma perché alcuni sono da evitare?
Sono molto eleganti e comodi, ma gli utensili di plastica nera in cucina sono dannosi. Secondo delle recenti ricerche, infatti, sarebbero pericolosi per la salute perché pieni di sostanze chimiche nocive. Un po’ come accade per le componenti degli elettrodomestici, da cui derivano, sono presenti dei ritardanti di fiamma usati nel settore dell’elettronica che non si sposano con l’utilizzo alimentare.
Quali utensili andrebbero sempre evitati
Nonostante il riciclo della plastica nera degli elettrodomestici preveda una procedura specifica perché diventi utensile da cucina, questa non è sufficiente per preservare la salute. Inoltre, secondo gli esperti, le conseguenze sarebbero di una certa entità.
Contenitori, teglie, mestoli, spatole e tanti altri utensili neri possono contenere più di 50 parti di milione di bromo, sostanze chimiche ignifughe e altri ritardanti di fiamma. Si tratta di miscele artificiali che vengono aggiunte a un’ampia gamma di prodotti per diminuirne l’infiammabilità, alcuni dei quali sono già vietati. Entrando a contatto con il calore il livello di tossicità aumenta.
Già, secondo gli scienziati, cucinare con la plastica non è la scelta migliore per l’ambiente e il benessere delle persone. Si tratta di una pratica che andrebbe fatta con moderazione, dato che il calore favorisce la migrazione dei composti potenzialmente dannosi dai polimeri al cibo. Gli utensili neri, sono il non plus ultra della tossicità e sono da evitare completamente.
Per questa ragione, sono da preferire accessori in acciaio inossidabile oppure in ceramica. È meglio non mangiare il cibo da asporto che viene consegnato in contenitori neri, soprattutto se prima va riscaldato. Inoltre, è consigliato pulire frequentemente la casa (magari con la regola del minuto) così da eliminare la polvere e i residui chimici che si depositano sulle superfici.
“Quando si utilizzano articoli di plastica nera, c’è il rischio che possano essere contaminati – ha spiegato Megan Liu, responsabile scientifica di Toxic-Free Future e prima autrice di uno studio sull’argomento – Questi ritardanti di fiamma migrano nella saliva dei bambini piccoli e nella polvere delle nostre case e quindi nell’aria che respiriamo. L’anno scorso, Toxic-Free Future ha testato il latte materno prelevato da 50 donne negli Stati Uniti e ha trovato composti ignifughi in ogni campione”.
Il problema del riciclo della plastica nera
La plastica nera in cucina sarebbe da evitare perché il processo di riciclo non è tale da garantire l’atossicità degli utensili che vengono utilizzati per preparare pietanze che finiscono nel nostro stomaco, con conseguenze importanti per la salute. Per preservare il benessere della famiglia è importante sapere anche ogni quanto è bene cambiare le spugne in cucina.
La presenza di sostanze nocive è dovuta al fatto che, prima di realizzare gli accessori per uso alimentare, la plastica normale non venga separata da quella trattata con il bromo ritardante di fiamma. Lo stesso vale per i giocattoli per bambini. In entrambi i casi è meglio preferire altri tipi di acquisti. Se oramai si hanno in casa, è meglio non utilizzarli a contatto con alimenti caldi e non metterli in lavastoviglie, dato che è un elettrodomestico che lavora ad alte temperature.