BMW M3 CS Touring, la wagon più veloce del Nürburgring

Sembra una station wagon, ma gira al Nürburgring in 7:29. Con 550 cavalli e assetto specifico, la BMW M3 CS Touring fa a pezzi ogni genere di compromesso

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 3 Agosto 2025 10:55

Può una cinque posti di serie, con trazione integrale e un bagagliaio da oltre 1.500 litri chiudere un giro completo sulla Nordschleife in sette minuti e ventinove secondi netti? Sì, se ti chiami BMW M3 CS Touring, la risposta definitiva al compromesso. Una serie di scelte tecniche ha permesso all’indole dell’auto di emergere in modo diretto, senza filtri né mediazioni, volta al raggiungimento di un’efficacia dinamica che solitamente resta appannaggio dei corpi più compatti.

Una station wagon da record

Le esercitazioni di stile e i prototipi da salone lasciamoli stare, almeno questa volta: è un modello omologato per la strada, basato sulla M3 Touring già in listino, ma evoluto con la stessa logica estrema delle versioni CS berlina e coupé. Il crono è stato firmato da Jörg Weidinger, collaudatore ufficiale BMW, su un tracciato lungo 20,832 km, rifilando un gap di oltre cinque secondi alla già velocissima e raffinata M3 Touring standard, meglio nel giro secco anche di sportive due porte molto più leggere e dichiaratamente specialistiche. Il fatto che tutto ciò sia stato ottenuto da una carrozzeria lunga, con sbalzi pronunciati e abitacolo modulabile, ribalta la percezione dell’oggetto. Qui si entra in un territorio di resa dinamica assoluta, raggiunta all’interno di una forma che solitamente appartiene a contesti diversi, costruita secondo altri principi e linguaggi.

A prima vista sembra ancora una wagon: tetto piatto, sbalzo posteriore esteso, bagagliaio profondo, portellone e sedili abbattibili. Ma basta guardare i numeri per accorgersi del differente approccio adottato in un progetto contrario a qualsiasi logica di risparmio. Il comportamento dinamico e la precisione d’appoggio, unita alla tenuta impeccabile sotto stress, sono da vera macchina da guerra, non solo nel senso emotivo, quanto piuttosto nell’intero disegno tecnico, fondato su rigidità strutturale, gestione della massa e tenuta termica dei sistemi.

La BMW M3 CS Touring scarica 550 cavalli sull'asfalto
Lulop
La BMW M3 CS Touring carica oltre 1.500 litri ma resta rigida come una GT da gara

Il dato cronometrico isolato resta comunque insufficiente a spiegare questa anomalia perché se a ottenere quel tempo fosse stata una coupé ultraleggera o una due posti da pista, sarebbe stata solo l’ennesima conferma di un progetto su misura. Nel caso della CS Touring, invece, l’anomalia è visibile fin dall’esterno: la CS Touring mantiene proporzioni e funzionalità quotidiane, eppure si comporta come un dispositivo mosso da un unico scopo, reggere la Nordschleife senza smettere di spingere.

Pur condividendo motore, trasmissione e trazione integrale con le sorelle CS minori, questa versione wagon conserva (almeno formalmente) l’impostazione da familiare, in grado di accogliere un’intera famiglia a bordo. Ma se provi a condurla in pista – e non parliamo di una guida allegra, bensì di sessioni complete, con pressioni a caldo e carichi laterali continui – allora la vedi mutare. Ogni parte del sistema comincia a rispondere alla pari di una GT specialistica, sotto forma di reazioni secche ed equilibrio in appoggio, e riscontri una rigidità che resiste anche quando le forze in gioco superano gli 1.3 G in frenata.

La struttura regge senza flessioni, il sei cilindri in linea da 550 CV pulsa in modo costante, con una curva di coppia piena che resta disponibile anche nelle transizioni più brusche. La trasmissione Steptronic a otto rapporti con Drivelogic, pur senza avere una doppia frizione, tiene il motore sempre nella fascia utile, e le cambiate avvengono con decisione anche in staccata, evitando il manifestarsi di quella sensazione di vuoto tipica di certe automazioni.

Reazioni da GT

Il telaio utilizza irrigidimenti ad hoc nei punti di giunzione, barre supplementari nel sottoscocca e supporti motore rinforzati per evitare spostamenti sotto coppia. L’assetto è regolabile elettronicamente, ma le tarature del programma più sportivo non cercano di ammorbidire la massa, semmai la comprimono, e il differenziale attivo M lavora con una logica ricalibrata per compensare la diversa distribuzione dei pesi e gli sbalzi più lunghi, mentre lo sterzo – dotato di una servoassistenza variabile – mantiene il carico anche in inserimento a ruote scariche, dove molte sportive vanno in crisi.

La BMW M3 CS Touring batte anche sportive due porte più leggere
Lulop
La BMW M3 CS Touring con Jörg Weidinger al volante ha rifilato oltre cinque secondi alla M3 Touring standard

Il comportamento reale sotto stress è quello che conta e qui la CS Touring non si limita a “fare bene per essere una wagon”. Entra in una zona di prestazione pura, dove la forma della carrozzeria diventa irrilevante. A quel punto, smette di rappresentare una station wagon veloce: è una macchina sportiva travestita da familiare, una che si infila nella curva come se la volesse spezzare in due. Il senso profondo del progetto sta tutto nello scarto tra un corpo da uso quotidiano e la reazione degna di un’arma sviluppata in laboratorio, derivata direttamente dalla M3 Touring. I tecnici hanno preso lo stesso livello di ambizione dinamica della CS berlina, e l’hanno forzato dentro un guscio diverso e il fatto che funzioni è la notizia.

Alte prestazioni, alti prezzi

Ma questa coerenza pesa sui prezzi di listino, in tutti i sensi. A oggi, la M3 CS Touring è una delle station wagon più care mai prodotte in serie. E se è vero che l’equipaggiamento giustifica in parte il costo – freni carboceramici, assetto specifico, alleggerimenti selettivi, scarico sportivo, finiture M esclusive – resta aperta la questione chiave: chi la sfrutterà davvero? Chi la scatenerà in pista, con gomme giuste e pressione olio alta, per vivere quel limite che giustifica la sua esistenza?
Perché su strada normale, nel traffico o sotto la pioggia, una familiare più “umana” si guida meglio, con meno tensione e meno fame di spazio, invece la CS Touring richiede attenzione continua.

Il suo ruolo è mostrarti cosa succede quando una forma pensata per la moderazione viene forzata fino al punto in cui abbandoni eventuali ritrosie e timori reverenziali, dove ogni margine scompare, e ciò che resta è solo un insieme di scelte radicali, da piloti del quotidiano, liberi di dare sfogo alle loro pulsioni meccaniche, volante in mano. Alla fine, la M3 CS Touring supera i confini della wagon corsaiola, entra in curva per dimostrare che la forma è solo una questione d’immagine e il limite, quando arriva, non si annuncia: si supera di gran slancio.