La bici elettrica va come un motorino: multa da 6mila euro

Un giovane è stato fermato e multato a Macerata a bordo di una bici elettrica abilmente modificata per raggiungere velocità non consentite

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Una bicicletta elettrica può trasformarsi in un mezzo rapido e sgusciante come un motorino? La risposta che chiunque darebbe in prima istanza è un categorico no, salvo poi scoprire che invece la tecnologia fa miracoli, ed essere smentito. La notizia è fresca, ma una bicicletta ha subito una metamorfosi in motorino, raggiungendo la velocità di 19 chilometri orari senza alcuna pedalata.

Questa modifica ha messo nei guai un ragazzo di 23 anni, multato dai Carabinieri che lo hanno sorpreso a sfrecciare nella propria città, Macerata, con il mezzo modificato oltre misura. Nel corso dei controlli alla circolazione stradale, le pattuglie hanno concentrato l’attenzione anche su questi mezzi, sempre più diffusi lungo lo Stivale.

Le biciclette modificate

Stiamo parlando di veicoli a due ruote che di facciata si presentano come delle canoniche biciclette a pedalata assistita, ma che in realtà sotto la placida copertina sfoggiano una batteria che rende più devastante la pedalata. Una pattuglia ha notato qualcosa di anomalo in quel giovane pakistano visto scorrazzare in sella a uno di questi mezzi, captando una velocità troppo elevata per una semplice bicicletta a pedalata assistita.

Fiutando che ci fosse qualcosa di sospetto, come ad esempio qualche modifica di troppo, hanno fatto un controllo. Il risultato? Quella bici era stata dotata di una sorta di acceleratore. Scoperto l’inganno.

I controlli effettuati

Le verifiche alla Motorizzazione Civile hanno permesso di constatare che quel veicolo a due ruote non era affatto regolare e non rispettava minimamente le norme contenute nel codice della strada. Infatti, senza alcuna pedalata, poteva raggiungere i 19 chilometri orari, velocità che non lo collocava nella categoria delle biciclette, ma in quella dei ciclomotori, con tutte le regole previste per questi mezzi.

La bici modificata è stata messa sotto sequestro, e il 23enne è stato sanzionato per una serie di violazioni amministrative tra cui la mancanza del certificato di circolazione, l’assenza di copertura assicurativa, la guida senza patente, la guida senza casco, per un importo, per quelle che possono essere chiuse con l’oblazione, pari a 6.128 euro.

Occhio alle modifiche

Le bici a pedalata assistita non sono da modificare, da sbloccare, per una lunga serie di motivazioni. Mettere mano al motore delle e-bike è una pratica illecita che aumenta la velocità massima, al pari dei rischi per la sicurezza, la salute e la tenuta di strada della bici. Truccare una bici di questo genere non viola soltanto le norme del Codice della strada, ma esprime anche un problema etico.

Insomma, non solo si rischiano multe salatissime, come nel caso del ragazzo di Macerata, ma si immette in strada un veicolo che non può circolare, perché centro di imputazioni di situazioni al limite, per la sicurezza di chi siede sulla sella ma, soprattutto, per chi ignaro si trova sulla strada. Trasformare una bici in un ciclomotore è un atto veramente senza coscienza.

Le conseguenze valgono anche per coloro che mettono in commercio kit per modificare le e-bike: “Chiunque fabbrica, produce, pone in commercio o vende velocipedi a pedalata assistita che sviluppino una velocità superiore a quella prevista dall’art.50 Cds comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.084 a euro 4.339. Alla sanzione da euro 845 ad euro 3.382 è soggetto chi effettua sui velocipedi a pedalata assistita modifiche idonee ad aumentare la potenza nominale continua massima del motore ausiliario elettrico o la velocità oltre i limiti previsti dal comma 1″.