Ci sono delle automobili che, per svariati motivi, sono state presto dimenticate o non hanno mai avuto successo: qualcuno ha detto Lamborghini Islero? Il gioiello italiano sembrava avere tutte le carte in regola per entrare nella storia, ma è rimasta un’eterna incompiuta, frenata da un cocente fallimento da cui non si è mai saputa realmente riprendere. Eppure, oggi vale una fortuna.
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Caduta nell’oblio
Entrate nel dimenticatoio collettivo e mai apprezzate, spesso ci capita di sentire nominare certe vetture senza sapere nemmeno a che cosa ci si riferisca. È accaduto probabilmente a qualsiasi Casa automobilistica di aver prodotto un mezzo scadente o non amato per chissà quali ragioni. Oppure realizzato in tempi sbagliati o immediatamente prima di altri modelli che invece gli hanno rubato la scena prepotentemente. Questa fama praticamente inesistente a volte è davvero infondata.
Uno degli esempi più clamorosi di questi avvenimenti nella storia del mercato automobilistico internazionale è, appunto, la Lamborghini Islero, mezzo uscito da una delle Case più rinomate del panorama dei motori. L’auto è stata prodotta solo per tre anni, dal 1968 al 1970. Si trattava della vera e propria erede della 400GT, un’evoluzione di quella che a sua volta era stata prodotta sulla base della 350GT, ovvero la prima Lamborghini della storia.
Nello stesso periodo venne lanciata anche la Miura, che fu un mezzo importantissimo per il segmento delle supercar, ha praticamente riscritto le regole di una parte di mercato che stava nascendo proprio allora. Forse per questo motivo le linee essenziali e classiche della Lamborghini Islero passarono in secondo piano e quindi la berlinetta a motore centrale trasversale oscurò con grande forza la Islero.
Quanto vale oggi
Quello che non possiamo dimenticare di dire, però, è che comunque quella Lamborghini così “poco famosa” oggi invece brilla e continua ad essere apprezzata. Ne sono state realizzate solo 225 unità e anche per questo motivo oggi trovare un esemplare in buone condizioni significa spendere almeno mezzo milione di euro per aggiudicarselo.
Autori di quelle splendide auto furono i designer della Carrozzeria Touring, come succedeva per tutti i mezzi di Lamborghini che uscirono all’epoca. Il suo nome invece deriva da quello del toro noto per la disgrazia arrecata al famoso matador Manuel Rodriquez, ucciso proprio dalla bestia nel 1947.
Per quanto riguarda la motorizzazione parliamo di un V12 di Sant’Agata Bolognese, un 4 litri alimentato da 6 carburatori Weber. A seconda delle versioni proposte sul mercato, la Lamborghini Islero è in grado di sprigionare una potenza di 320 o 350 CV e di raggiungere ben 250 km/h di velocità, in alcuni scatti anche 260. Si tratta di una vettura a 4 posti comodi, al contrario della maggior parte delle macchine prodotte in quegli anni e in grado di andare a velocità così sostenute. Pellami e legni pregiati erano stati scelti per l’allestimento di lusso.
Anche la sua scheda tecnica era di primissimo ordine per una vettura di quell’epoca, la Lamborghini Islero è una delle auto meno conosciuta e più costosa della storia anche grazie al cambio manuale a 5 marce, alle sospensioni indipendenti, alla trazione posteriore e ai 4 freni a disco idraulici.