Honda RC30, la prima moto da corsa con targa e fanali

Una moto da corsa con targa e fanali, che vinse il mondiale superbike al primo colpo.

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Pubblicato: 3 Marzo 2022 12:07

Non solo per aver vinto il primo e il secondo storico titolo SBK (biennio 1988-89), ma per il ruolo chiave interpretato nella storia delle supersportive, il modello Honda VFR 750 R-RC30, è la sintesi di tutto quello che oggi identifichiamo con il termine “superbike”. Presentata al salone di Londra nel 1987, ha aperto un nuovo capitolo, abbandonando le ciclistiche ballerine del decennio precedente. Guadagnando in Cv (10 in più) e perdendo in chilogrammi (35 in meno).

Il motore a V

Guadagnando in Cv (10 in più) e perdendo in chilogrammi (35 in meno), il motore è un quattro cilindri a V di 90° da 748 cc, che deriva direttamente da quello del VF-F, ma ulteriormente elaborato, della sorella maggiore mantiene invariato l’alesaggio e la corsa. Il sistema di azione delle valvole è affidato alle camme, consentendo una maggior inclinazione dei condotti di aspirazione e per la prima volta, le bielle sono in titanio.

L’innovazione non si ferma alla leggerezza dei materiali e al risparmio di spazio, ma grazie ad un dispositivo, che consente a tre dischi della frizione di slittare, in staccata si riduce il freno-motore, ottenendo un efficace effetto anti saltellamento, oggi governato da massicce dosi di elettronica. Infine, lo scarico è del tipo 4 in 2 in 1 con silenziatore in acciaio inox.

Il telaio in alluminio

A sezione pentagonale, il telaio è composto da due travi diagonali in alluminio, come il cannotto di sterzo, le piastre inferiori e il telaietto reggisella. Il forcellone è monobraccio e ha un monoammortizzatore regolabile Showa Pro-Link. La forcella anteriore è una Showa regolabile da 43 mm. Mantenendo la filosofia della leggerezza, il serbatoio da 18 litri è anch’esso in alluminio e la moto, a secco, non supera i 185 kg complessivi.

Progettata nel mitico reparto corse HRC, la colorazione ufficiale bianca-blu-rossa e il particolare forcellone, la facevano sembrare appena uscita da una gara endurance. E se il suo terreno di caccia era la pista, per la quale divenne ricercata dai frequentatori di campionati, il prezzo base di 23.120.000 lire, che arrivò a 26.150.000 nel 1990, la rendeva un pezzo da far uscire raramente dal garage e tenere in salotto come un’opera d’arte.

honda rc30
Fonte: alex ricci
La Honda RC30 del 1988 con cui Merkel trionfò nel primo campionato del Mondo Superbike.

Un’opera d’arte

Già, proprio come un’opera d’arte veniva (e viene tutt’ora) ammirata dai molti appassionati, tanto che il giornalista Roberto Patrignani se ne innamorò, fece follie per averne una, portarla al Tourist Trophy dell’Isola di Man e scriverci un libro. Chi invece la consacrò a vera vincente fu un team manager bergamasco di nome Oscar Rumi, che decise di affidare questa moto al californiano Fred Merkel, grazie al quale divennero campioni del mondo della nascente Superbike, per due anni consecutivi.

Non era una moto perfetta, ma al tempo stesso non deludeva affatto. Il maggior difetto era il calore tra le gambe del conducente, pecca che il centauro di turno era disposto a sopportare pur di guidarla. Il design compatto, il telaio, la linea sportiva, hanno contribuito a farne un modello che, fino a dieci anni fa, si accostava bene alle linee più moderne.

Nel 2019, in occasione del round di Imola del WorldSBK, su un palco allestito dietro ai box, fu esposta la prima Honda RC30 con cui Merkel vinse un titolo. Apprezzata dagli avventori del paddock, per molti addetti ai lavori fu riconosciuta come il modello più bello presente nell’area. Rappresentando un’epoca, è difficile non fare breccia nel cuore degli appassionati, mantenendo longevo il proprio successo. Ma il motivo per cui si porta dietro una scia di gloria nel tempo, deriva dall’essere stata una vera moto da corsa con la targa, dimostrandolo sulle piste di tutto il mondo.

Dati tecnici del motore

Cilindrata: 748 cc – Cilindri/tempi: 4 a V di 90°/4 T – Alesaggio e Corsa: 70 x 48.6 mm – Rapporto di compressione: 11:1 – Potenza/Giri: 112 Cv/11.000 – Coppia / Giri: 7.4 Kgm/10.5000 – Alimentazione: 4 carburatori 35 mm – Distribuzione: bialbero in testa – Trasmissione primaria: ingranaggi – Avviamento: elettrico – Accensione: elettronica CDI – Raffreddamento: liquido – Lubrificazione: carter umido – Frizione: multidisco in bagno d’olio – Cambio: 6 marce

Ciclistica

Telaio: travi diagonali in alluminio – Sospensione anteriore: forcella tele idraulica da 43 mm – Sospensione posteriore: mono Pro Link – Freno anteriore: doppio disco Ø 310 mm – Fremo posteriore: disco semplice Ø 220 mm – Trasmissione finale: catena – Pneumatico anteriore: 120/70-17 – Pneumatico posteriore: 170/60-18 – Ruote: razze – Serbatoio: 18 litri – Peso: 185 Kg – Lunghezza: 2085 mm – Larghezza: 700 mm – Interasse: 1405 mm – Altezza sella: 785 mm