La moto Gilera che aprì la strada alle motard

La moto che Gilera concepì come motard stradale, quando ancora non c’era

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

Divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Uno dei modelli più interessanti dei primi anni novanta è sicuramente Gilera Nordwest 600. Antesignana delle motard stradali, derivava dall’enduro RC 600 e introduceva il culto del motard in anticipo sulla concorrenza.

E’ proprio in quegli anni che si definisce il concetto di Motard o Supermotard nato negli USA dove si svilupparono competizioni su motociclette da enduro e cross adattate con ruote stradali e guidate su piste d’asfalto, a volte miste a sterrato, utilizzando la tecnica della derapata e del piede a terra nelle curve.

Prodotta dal 1991 al 1994, al monocilindrico da 558 cc e 49 Cv di potenza era abbinato un telaio in tubi d’acciaio con mono ammortizzatore dietro e forcella a steli rovesciati da 40 mm e 160 mm di escursione. La sovrastruttura era la più tipica delle moto enduro di grosso calibro con un design accattivante per l’epoca firmato Marabese. Le ruote erano cerchi da 17” con pneumatici 120/60 (ant.) e 160/60 (post.). Con un peso complessivo di 140 Kg, raggiungeva la velocità di 170 Km/h.

Mantenendo una linea “pulita”, l’impostazione di guida alta, offriva maneggevolezza e controllo tipico delle enduro, senza alzare troppo il baricentro da terra. Proprio in questo tratto si riconosce l’aspetto avanguardista che la casa di Arcore aveva introdotto con la Nordwest e che nei dieci anni successivi avrebbe poi contagiato i maggiori marchi di moto sportive, rivolte a coprire questo particolare segmento nel proprio listino.

Alcuni dei casi più eclatanti sono la Ducati Hypermotard e l’Aprilia Dorsoduro, accolti positivamente dal pubblico che portano in strada lo stesso concetto, con più tecnologia e potenza a disposizione dell’utente. La più influenzata da Gilera è stata però KTM, che nel 1994 ha come raccolto il testimone della Nordwest producendo la prima della lunga serie Duke.

Seguita in ritardo, la rivoluzione che Gilera aveva in mente non ebbe atto e di questo modello non si compresero i pregi. Una moto ancora di ferro e tecnica classica alla quale era stato attribuito il compito di stravolgere e modernizzare il modo di andare in strada. Cosa che svolgeva molto bene grazie ad una semplicità di manovra, agile ed efficace sia nel traffico che su strade meno curate e sulle quali reagiva molto bene.

Nonostante le premesse, la Nordwest è stata una 600 atipica e poco capita rispetto al potenziale mostrato. Complice l’affermarsi delle supersport di media cilindrata, lo stesso marchio Gilera, che riscuoteva successo nelle 125 due tempi con pezzi accattivanti, faticava a penetrare un mercato in cui spopolavano potenti giapponesi quattro cilindri, repliche delle moto da corsa derivanti dalla serie.

Oggi, questa motocicletta dal gusto unico la si riesce ad acquistare anche per 1.500 euro in buone condizioni e ci si ritrova in sella a qualcosa di veramente “avanti”. Qualcosa che non aveva nulla da invidiare alle attuali moto di pari categoria. Esisteva anche la sorella più piccola da 350 cc., meno nota, ma pur sempre unica.