Auto elettriche, tra gli acquirenti in Europa sbucano i primi pentiti

Secondo il sondaggio di McKinsey, cresce la schiera di pentiti dell'auto elettrica fra coloro che guidano EV già da tempo. Tante le problematiche

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 24 Luglio 2024 10:00

L’auto elettrica per qualcuno è ancora un alieno, un oggetto non identificato da evitare come la peste. Per altri ancora è il mezzo del domani, l’auto del futuro e un desiderio da avverare. Fra coloro che hanno già scelto di convertirsi alla mobilità alla spina, ci sarebbero già dei pentiti. La nuova Commissione Ue, intanto, conferma gli impegni del Green deal e lo stop ai motori termici nel Vecchio Continente dal 2035, ma la schiera di coloro che vorrebbero fare un passo indietro cresce. Secondo un sondaggio della McKinsey sarebbero 3 proprietari su 10 quelli che pensano di abbandonare la tecnologia a batteria per tornare ai motori termici quando dovranno sostituire l’auto. Il numero diventa più preoccupante negli USA, dove i delusi sono quasi 5 proprietari di veicoli elettrici su 10.

Lo studio che stronca l’auto elettrica

Nello studio “Mobility Consumer Pulse 2024condotto da McKinsey prende in esame le risposte di più di 30.000 possessori di auto nel mondo (elettriche e no) provenienti dai 15 Paesi più importanti del mercato, che totalizzano l’80% delle vendite totali. Per la mobilità elettrica il quadro è allarmante: tra i possessori di EV, il 29% dichiara la volontà di ritornare a guidare un’auto a benzina o diesel, percentuale che negli States arriva addirittura al 46%.

In Europa coloro che sono rimasti scottati dall’esperienza elettrica, più degli altri, sembrano essere gli inglesi (49%), mentre in Italia i proprietari di veicoli elettrici che hanno intenzione di tornare al motore alimentato con combustibili fossili sono solo il 15%, ma va anche detto che nel Belpaese il numero di proprietari di auto elettriche è tra i più bassi d’Europa e l’acquisto è quasi sempre molto recente.

Tra coloro che non hanno ancora un veicolo elettrico, il 21% degli intervistati a livello globale non vorrebbe mai passare all’elettrico e tra questi il 45% esprime la sua motivazione sottolineando il problema di un costo di acquisto troppo alto, seguito dal 33% che cita “fastidi di ricarica”. A tal proposito l’inadeguatezza dell’infrastruttura pubblica di ricarica (35%) è anche la principale motivazione per cui il 29% dei possessori di veicoli elettrici vuole tornare a benzina e diesel.

Un timore, tra l’altro, che potrebbe accrescere dato che la prossima generazione di acquirenti di EV, secondo McKinsey, farà affidamento sulla ricarica pubblica molto più di quella attuale, che si poggia molto su quella privata. Solo il 9% ritiene che l’espansione dei punti pubblici di rifornimento sia adeguata. Tra le altre voci di scetticismo tra gli intervistati ci sono pure gli “elevati costi di proprietà” (34%), anche a causa dell’alto costo delle ricariche legato ai rincari dell’energia, e le percorrenze reali che non corrispondono a quelle dichiarate dalle Case (32%).

I numeri crescono tiepidamente

Nonostante questi guai, tuttavia, nel mondo la percentuale di consumatori che prevede di acquistare un veicolo elettrico è in lenta crescita, passando dal 16% del dicembre 2022 al 18% del febbraio 2024, quando è stato fatto il sondaggio. Secondo lo studio, il 27% dei futuri acquirenti europei di veicoli elettrici si dichiara disponibile a scegliere un’auto elettrica cinese, soprattutto tra i più giovani e coloro che già possiedono un’auto alla spina. E stranamente sembrano più aperti ai brand cinesi i possessori di auto di brand premium. In generale, gli acquirenti di veicoli elettrici sono più giovani, vivono in città e sono più tecnologici, ma la difficile situazione economica del momento potrebbe indurre il 44% degli aspiranti proprietari a rimandare l’acquisto.