Il mercato non è pronto alla totale elettrificazione: Ford fa un passo indietro

Ford ha deciso di fare marcia indietro sulla gamma completamente elettrica entro il 2030, rilanciando i motori endotermici nel mercato d'Europa

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Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 24 Luglio 2024 11:42

Ford è molto attiva sul mercato. L’azienda americana sta tornando a proporre nuovi modelli, sta investendo in piattaforme e in nuove tecnologie per andare a competere in un settore della mobilità che non prevede soste e che ha come diktat ultimo quello di una conversione totale alla trazione elettrica. Quanto meno all’interno dei confini europei. Dopo la rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione dell’Ue, è stato ribadito il passaggio all’auto elettrica in Europa nel 2035. A questo punto, però, la divisione europea di Ford ha sorpreso tutti quanto con una retromarcia sulla propria strategia di elettrificazione nel Vecchio Continente, con lo stop a benzina e diesel che, adesso, non sarà più nel 2030.

La retromarcia di Ford

Nonostante il recente lancio, anche in Europa, del nuovissimo Ford Explorer e della riproposizione di un glorioso modello del passato come la Capri, entrambi veicoli elettrici, l’Ovale Blu è cosciente di dover tornare sui propri passi, in quanto il vecchio motore endotermico avrebbe ancora lunga vita e una forte domanda alla quale rispondere. Dunque, il piano ambizioso con volontà di totale conversione all’elettrico subirebbe – quanto meno – una parziale ridimensionata.

I clienti hanno votato e ci hanno detto che il piano era troppo ambizioso. E credo che tutti nel settore lo abbiano capito a proprie spese. La realtà trova il modo per farti modificare i piani“, sono le parole che Marin Gjaja, direttore operativo della divisione Model E di Ford, pronuncia durante un’intervista ad Autocar. Nel frattempo, Ford conduce in modo solerte lo sviluppo di una nuova piattaforma “multi-energy” per le auto destinate all’Europa, affinché possano avere una configurazione ibrida che potrebbe debuttare già a partire dalla prossima generazione del crossover Kuga, prevista per il 2027. Insomma, molte cose bollono in pentola e una partita che sembrava già chiusa si sta aprendo all’improvviso. Sono già tanti coloro che stanno imitando Ford in questo percorso.

I motivi del passo indietro

Questo passo indietro di Ford viene spiegato da Gjaja: bisogna misurarsi con il calo delle vendite, gli alti costi delle batterie e la scomparsa degli incentivi. “Riteniamo che passare all’elettrico entro il 2030 non sia più una buona scelta per la nostra azienda e, soprattutto, per i nostri clienti“, ha detto il manager della divisione Model E dell’Ovale Blu. In questo modo il costruttore statunitense va a sommarsi ai recenti colossi che hanno scelto una repentina virata, alla luce di un mercato che stenta a decollare. Fra questi ci sono: Volkswagen, Kia, Genesis, General Motors e altri ancora, tutti intenti a pianificare il lancio di un maggior numero di modelli ibridi, compresi i plug-in, a discapito delle vetture 100% elettriche.

Inoltre, ha giocato a favore di Ford la conferma di Von der Leyen a presidente della Commissione europea, che ha permesso un’apertura alla vendita dei motori a combustione anche dopo il 2035, quando scatterà lo stop alle immatricolazioni di benzina e diesel. Questo però presuppone che le auto termiche siano alimentate da carburanti a zero emissioni, tramite gli e-fuel. Bruxelles rivaluterà la sostenibilità ambientale della benzina sintetica nel 2026.