AI in auto: solo il 10% degli italiani dichiara di conoscere bene l’argomento

Un sondaggio di AutoHero svela la scarsa conoscenza dell’AI a bordo: paura di malfunzionamenti, privacy e costi frenano la fiducia degli italiani

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Alessandro Marchetti

Esperto di automotive

Nato con il pallino per i motori, scopro per caso la scrittura e ne faccio la mia passione. Copywriter e web editor, ma sempre con le auto nel cuore.

Pubblicato: 20 Ottobre 2025 07:30

L’intelligenza artificiale è entrata all’interno dei nostri computer, dei telefoni, delle case e anche delle auto. Di quest’ultime però si parla meno e i passi avanti tecnologici, che siano di sicurezza o comfort, si fa fatica a ricondurli a veri e propri sistemi di intelligenza artificiale. Il recente report condotto da AutoHero ha fotografato proprio questa tendenza, evidenziando anche la coltre di diffidenza che avvolge i sistemi AI. Solo un italiano su dieci ha infatti dichiarato di conoscere bene l’argomento, mentre il 43% ammette di averne solo sentito parlare. Se si prende solo la fascia oltre i 35 anni poi, la percentuale è ancora peggiore. Sembra quindi che molti automobilisti italiani si affidino quotidianamente all’AI senza esserne consapevoli.

L’utilizzo dell’AI in auto

La maggior parte dei sistemi di sicurezza introdotti negli ultimi anni si basa proprio sull’Intelligenza Artificiale, mentre gli assistenti alla guida di secondo livello (ADAS), sono interamente basati su questo. Dalla frenata automatica d’emergenza al cruise control adattivo, dal mantenimento della corsia al riconoscimento dei segnali stradali, fino alla telecamera nell’abitacolo che rileva la stanchezza del conducente: tutto si fonda su algoritmi e sistemi intelligenti che analizzano ciò che accade dentro e fuori il veicolo e si regolano di conseguenza in poche frazioni di secondi. 

Anche altri aspetti secondari alla sicurezza, che potremmo definire come comfort di marcia, sono ormai comandati da un’intelligenza digitale. L’auto che, selezionato il guidatore, attiva le impostazioni preferite, la gestione della climatizzazione automatica, le sospensioni intelligenti, i fari con abbaglianti adattivi o addirittura a matrice di led. Insomma un mondo di funzionalità che ormai vivono all’interno delle auto moderne. Per non dimenticare dell’efficienza, in grado di portare un concreto risparmio nelle tasche dell’automobilista.

Eppure solo il 29% degli intervistati dichiara di avere familiarità con il tema, mentre il resto del campione resta in una zona grigia fatta di scarsa conoscenza e, di conseguenza, poca fiducia.

Le ragioni della diffidenza

Gli automobilisti italiani non sembrano avere un buon rapporto con questa tecnologia. Per quanto il fascino dell’innovazione sia presente, la paura della novità e di ciò che non si conosce bene tende ad avere la meglio. Solo il 14% degli italiani dichiara di fidarsi completamente o quasi dell’intelligenza artificiale a bordo delle auto, mentre un 34% afferma di averne poca o nessuna fiducia

Le cause sono diverse e si possono ritrovare principalmente nel timore dei malfunzionamenti tecnici (65%), seguito dalla paura di non riuscire a gestire il veicolo in caso di imprevisti (48%). A questi si aggiungono i dubbi sulla sicurezza informatica (35%), la privacy dei dati personali (21%) e l’aumento dei costi di manutenzione (31%), legato alla maggiore complessità dei sistemi. Nonostante tutto, uno spiraglio di ottimismo arriva dai più giovani, che mostrano una fiducia maggiore nella tecnologia e nelle potenzialità dell’AI in auto. Una generazione cresciuta con smartphone e assistenti digitali, per la quale l’idea di un’auto “intelligente” non rappresenta una minaccia, ma un passo naturale verso il futuro.

L’intelligenza artificiale non è più un concetto futuristico, ma una realtà che guida il presente dell’automotive. Il problema, forse, potrebbe essere allo stesso tempo tecnologico e culturale: con maggiore informazione, chiarezza su come questi sistemi funzionano e su quanto contribuiscano realmente alla sicurezza stradale.