All'esame orale fa scena muta e contesta la prova di maturità: "Una sciocchezza". Ma viene promosso lo stesso
Singolare protesta alla maturità 2025: un 19enne si è presentato di fronte alla commissione dell'esame orale e ha rifiutato di rispondere alle domande
Ha salutato la commissione dell’esame orale, firmato il registro e congedato i professori con poche parole: “Signori, grazie di tutto, ma io questo colloquio di maturità non lo voglio sostenere. Arrivederci”. Gianmaria Favaretto, 19 anni, ormai ex studente del liceo scientifico Fermi di Padova, ha così trasformato la sua prova orale in una protesta contro il sistema scolastico italiano.
Matematicamente promosso
Una scelta che non nasce da impreparazione o superficialità, ma da una decisione meditata: Favaretto era già matematicamente promosso.
Con 31 crediti scolastici e buoni risultati nelle prove scritte (17 nella prima e 14 nella seconda), il totale di 62 punti gli garantiva il superamento dell’esame, anche in caso di rifiuto del colloquio orale. Un calcolo preciso per un messaggio politico.
IPA
Studenti pronti per affrontare la maturità in una foto di repertorio
La critica all’esame di maturità
“Credo di essere il primo che fa una cosa del genere al Fermi”, ha raccontato al Mattino di Padova. “L’esame di maturità per me è una sciocchezza. Non misura davvero le capacità degli studenti, né tanto meno la loro maturità”.
Più che un gesto di ribellione, il suo è stato uno sfogo verso un sistema che, a suo dire, alimenta competizione tossica e ansia da prestazione.
Il 19enne di Padova ha raccontato di aver vissuto un ambiente scolastico dove “un voto in più o in meno” era capace di alterare i rapporti tra le persone: “Ho visto compagni diventare addirittura cattivi per un voto”, ha denunciato.
E così, giunto all’ultima tappa del percorso, e “raggiunto il limite di sopportazione“, ha deciso di darci un taglio. “Trovo che l’attuale meccanismo di valutazione degli studenti non rispecchi la reale capacità dei ragazzi, figuriamoci la maturità”, ha detto.
Il confronto con i docenti
Il gesto ha spiazzato la commissione. “La presidente è stata rigida, mi ha detto che non sostenendo l’orale insultavo il lavoro dei docenti che avevano corretto i miei scritti”, ha raccontato il 19enne.
Dopo alcuni momenti di tensione, però, alla fine è arrivato un compromesso: ha risposto ad alcune domande generali sul programma e ha ottenuto 3 punti in più, chiudendo l’esame con un voto finale di 65/100.
Nel mondo del lavoro, il voto di maturità conta e Gianmaria si è bruciato la possibilità di ottenere titoli in più in vari concorsi pubblici. Non potrà neppure entrare a far parte di determinate realtà, come ad esempio Poste Italiane, che richiedono un voto minimo di 70 alla maturità. I suoi genitori, però, come ha raccontato, hanno capito la sua scelta.
