Aurora Maniscalco morta a Vienna, il fidanzato della hostess dice che si è gettata nel vuoto dopo un litigio

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Continua a far discutere il caso di Aurora Maniscalco, la hostess morta a Vienna in circostanze che ancora non sono state del tutto chiarite. Il fidanzato della ragazza ha dichiarato che si è gettata nel vuoto dopo un litigio. L’ipotesi del suicidio, però, non convince la famiglia della giovane deceduta.

La versione del fidanzato di Aurora Maniscalco

Come riportato dal Corriere della Sera, il fidanzato di Aurora Maniscalco, Elio Bargione, 27 anni di Palermo, assistente di volo e musicista jazz, avrebbe raccontato di aver visto la ragazza correre verso il balcone e lanciarsi nel vuoto.

Avevamo litigato“, avrebbe raccontato agli investigatori il 27enne, che è stato il primo a chiamare l’ambulanza.

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Aurora Maniscalco viveva a Vienna da 3 anni.

I dubbi della famiglia di Aurora Maniscalco

La famiglia di Aurora Maniscalco ha nominato un avvocato e presentato due denunce: una alla polizia di Vienna e una all’autorità giudiziaria di Palermo.

L’ipotesi del suicidio non li convince. “Non accusiamo nessuno, ma non ci accontenteremo di spiegazioni non convincenti“, le parole dei parenti riportate dal Corriere della Sera.

L’avvocato Alberto Raffadale ha dichiarato: “Negli esposti abbiamo evidenziato che il giovane fidanzato ha chiamato la famiglia dopo 7 ore e che i primi ad arrivare a Vienna sono stati i suoi familiari. Non vogliamo puntare il dito, ma su questa vicenda riteniamo legittimamente che ci siano aspetti da chiarire“.

I dubbi di una zia di Aurora: “Perché ha aspettato tanto? Perché nel profilo WhatsApp di Aurora non c’è più la sua foto e perché non si vede più l’ultimo accesso”.

Il fidanzato di Aurora, dopo quanto successo, sarebbe rimasto a dormire con i suoi genitori, nell’alloggio che divideva con la fidanzata. “Perché – è l’ulteriore domanda dei parenti della hostess – la casa non è stata sequestrata? E perché nessuno ha pensato di analizzare il cellulare e gli altri dispositivi che usava?”.

I primi accertamenti sul corpo di Aurora Maniscalco

I magistrati di Vienna hanno disposto disposto l’autopsia sul corpo di Aurora Maniscalco, deceduta in ospedale due giorni dopo il tragico volo di sabato notte nel residence di Universumstrasse. La giovane viveva in Austria da tre anni.

I test tossicologici hanno escluso che la hostess fosse ubriaca o sotto effetto di droghe.

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