Auto di Sigfrido Ranucci distrutta da una bomba a Pomezia, le reazioni da Sergio Mattarella a Giorgia Meloni
Le reazioni della politica alla bomba che ha distrutto l'auto di Sigfrido Ranucci a Pomezia: i commenti, da Mattarella a Meloni
Attentato contro Sigfrido Ranucci, l’auto del giornalista e conduttore di Report è stata distrutta da una bomba davanti a casa sua a Pomezia. “Mia figlia aveva parcheggiato la sua auto accanto alla mia una ventina di minuti prima dell’esplosione”, racconta il reporter, “avrebbe potuto ammazzarla”. Unanime la condanna del grave episodio da parte della politica, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all premier Giorgia Meloni.
- Auto di Sigfrido Ranucci distrutta da una bomba
- Ranucci: "Avrebbero potuto ammazzare mia figlia"
- Il messaggio del presidente Sergio Mattarella
- Le reazioni dei leader di partito da Meloni a Salvini
Auto di Sigfrido Ranucci distrutta da una bomba
Nella serata di giovedì 16 ottobre, attorno alle 22, una bomba ha distrutto le auto di Sigfrido Ranucci e di sua figlia.
Le vetture erano parcheggiate una accanto all’altra davanti all’abitazione del giornalista a Pomezia, alle porte di Roma.
ANSA
Sull’accaduto indagano carabinieri e Digos, i pm dell’antimafia di Roma hanno aperto un fascicolo, al momento per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso.
Ranucci: “Avrebbero potuto ammazzare mia figlia”
Il giornalista racconta che la figlia aveva parcheggiato l’auto appena venti minuti prima dell’esplosione.
“Io ero tornato a casa da mezz’ora, non di più. Lei era passata qui davanti da qualche minuto, abbiamo sentito un botto fortissimo, ha tremato tutto”, dice Ranucci a Repubblica.
“È stata una questione di minuti, avrebbe potuto ammazzarla“.
Il messaggio del presidente Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire a Ranucci la sua solidarietà, esprimendo “severa condanna” per il grave gesto intimidatorio.
Le reazioni dei leader di partito da Meloni a Salvini
“Esprimo piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”: così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una nota di Palazzo Chigi dopo la notizia dell’attentato a Sigfrido Ranucci.
“Un gesto gravissimo, vile, inaccettabile”, scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Poi ha aggiunto: “Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza”.
“Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile. Totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia”, commenta il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
“Esprimo ferma condanna per il grave atto intimidatorio subito dal giornalista Sigfrido Ranucci e dalla sua famiglia, ai quali rivolgo la mia piena solidarietà. Non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza”, dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“Ci auguriamo che le indagini siano veloci e che si sappia subito la verità su quanto accaduto, su chi ha commesso l’attentato. Il dovere più urgente che abbiamo, soprattutto la politica, è stare al fianco di Ranucci, senza se e senza ma”, afferma Nicola Fratoianni di Avs. E ancora: “Ogni mezza frase, ogni parola a metà – prosegue – può suonare come tentativo di delegittimazione. E abbiamo purtroppo imparato dal passato recente di questo Paese che non esiste bersaglio più semplice che un uomo lasciato solo”.
“Solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla redazione di Report per l’ignobile attentato che ha subito. C’è un clima pericoloso per chi fa giornalismo d’inchiesta e non solo. Chi voleva uccidere Ranucci? La risposta sta nelle sue inchieste! Chieda scusa chi voleva spegnere Report”, commenta Angelo Bonelli, l’altro leader di Avs.
Così Carlo Calenda: “Solidarietà di tutta la comunità di Azione a Sigfrido Ranucci. Atto molto preoccupante anche nelle modalità che non si vedevano da tempo”.
Per Elly Schlein, segretaria del Pd, è stato “un attentato alla democrazia e alla libertà di informazione. Un attacco vile e pericoloso a una persona già sotto scorta per aver svolto il suo lavoro di giornalista d’inchiesta, un attacco che richiede la reazione e la presenza delle istituzioni. Non possiamo accettare alcuna intimidazione al giornalismo d’inchiesta. Sia fatta piena luce sui responsabili e la matrice di questo gravissimo attentato. A Sigfrido Ranucci e sua figlia voglio esprimere la massima solidarietà e vicinanza mia e di tutto il Partito Democratico.
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, esprime “piena solidarietà a nome mio e di Italia Viva a Sigfrido Ranucci, a sua figlia e a tutta la redazione di Report. Auspico che le indagini facciano rapidamente chiarezza e consentano di punire velocemente i responsabili di questo inaccettabile atto di violenza”.
Giuseppe Conte ha dichiarato sui social di aver “sentito Sigfrido Ranucci per portare la solidarietà del M5s, fra poco andrà sul luogo di questo vile gesto, bisogna esserci. La bomba che ha distrutto la sua auto e quella di sua figlia, che poteva ucciderli, è un attacco a tutti noi. Dobbiamo far sentire tutta la nostra vicinanza a un giornalista che combatte ogni giorno per difendere centimetro dopo centimetro la sua libertà nel servizio pubblico”.
