Donna 31enne arrestata a Marzabotto, ex compagno perseguitato senza tregua: la lite in strada e le manette

A Marzabotto una donna di 31 anni è stata arrestata dai Carabinieri per atti persecutori contro l’ex, nonostante un ammonimento.

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Un arresto per atti persecutori a Marzabotto (Bologna): una donna di 31 anni è stata fermata dopo aver continuato a perseguitare l’ex compagno, nonostante un ammonimento del Questore. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi sulla pubblica via, dove i militari sono stati chiamati a intervenire per una lite tra i due ex fidanzati.

La fonte della notizia

Stando alle informazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, l’arresto è avvenuto a seguito di una segnalazione per una lite particolarmente accesa tra due persone, un uomo e una donna, in una strada di Marzabotto. I militari, giunti sul posto, hanno subito identificato i protagonisti: lui, 27 anni, e lei, 31 anni, entrambi italiani e legati da una relazione sentimentale ormai conclusa.

L’intervento dei Carabinieri e la scoperta degli atti persecutori

Durante l’intervento, i Carabinieri hanno accertato che la donna era già stata destinataria di un ammonimento formale emesso dal Questore di Bologna, richiesto proprio dal giovane ex compagno. Quest’ultimo, esasperato dal comportamento insistente e opprimente della donna, aveva deciso di rivolgersi alle autorità per porre fine agli atti persecutori che subiva ormai da tempo.

Le conseguenze delle persecuzioni sulla vittima

Secondo quanto ricostruito dai militari, la condotta della 31enne aveva avuto un impatto significativo sulla vita del 27enne. Le continue manifestazioni di gelosia e i comportamenti ossessivi della donna avevano costretto il giovane a modificare le proprie abitudini quotidiane, portandolo a vivere in uno stato di ansia costante. In alcune occasioni, la donna era arrivata persino ad aggredirlo fisicamente, aggravando ulteriormente la situazione.

L’ammonimento del Questore e la sua inosservanza

Nonostante l’ammonimento ricevuto dal Questore di Bologna, la 31enne ha continuato imperterrita nella sua condotta persecutoria. Le sue azioni, dettate da una gelosia fuori controllo, sono proseguite senza che la donna si preoccupasse delle possibili conseguenze legali derivanti dall’inosservanza del provvedimento. Questo atteggiamento ha spinto il giovane a chiedere nuovamente l’intervento delle forze dell’ordine, culminando nell’arresto della donna.

L’arresto e le decisioni dell’Autorità giudiziaria

Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, la presunta responsabile è stata arrestata dai Carabinieri e condotta in un istituto penitenziario, dove è rimasta a disposizione dell’Autorità giudiziaria. L’arresto è stato successivamente convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, che ha disposto la liberazione della 31enne con l’applicazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Il quadro normativo: atti persecutori e ammonimento

Il caso di Marzabotto mette in evidenza l’importanza degli strumenti giuridici a tutela delle vittime di atti persecutori, noti anche come stalking. L’ammonimento del Questore rappresenta una misura preventiva che mira a interrompere le condotte moleste prima che degenerino in episodi più gravi. Tuttavia, come dimostra questa vicenda, la sua efficacia dipende dalla volontà della persona ammonita di rispettare le prescrizioni imposte.

Le reazioni della comunità e l’importanza della denuncia

L’episodio ha suscitato preoccupazione nella comunità locale, che si è stretta attorno alla vittima. Le forze dell’ordine hanno sottolineato l’importanza di denunciare tempestivamente ogni forma di persecuzione o aggressione, ricordando che solo attraverso la collaborazione tra cittadini e istituzioni è possibile prevenire situazioni di rischio e tutelare le persone più vulnerabili.

Un fenomeno in crescita

Negli ultimi anni, i casi di atti persecutori sono aumentati in modo significativo su tutto il territorio nazionale. Le statistiche evidenziano come siano sempre più numerose le persone, uomini e donne, che si rivolgono alle autorità per chiedere protezione da ex partner o conoscenti che non accettano la fine di una relazione. Le forze dell’ordine, in collaborazione con la magistratura, continuano a lavorare per garantire risposte rapide ed efficaci a chi si trova in situazioni di pericolo.

Le misure di protezione per le vittime

Nel caso specifico di Marzabotto, il divieto di avvicinamento imposto dal giudice rappresenta una delle principali misure di protezione previste dalla legge. Questa disposizione vieta all’indagata di avvicinarsi alla persona offesa, ai suoi luoghi di lavoro e di residenza, e di comunicare con lei in qualsiasi modo. In caso di violazione, sono previste sanzioni più gravi, fino alla custodia cautelare in carcere.

Il ruolo dei Carabinieri nella prevenzione e nel contrasto

I Carabinieri della Stazione di Marzabotto hanno ribadito il loro impegno nella prevenzione e nel contrasto dei reati legati alla violenza di genere e agli atti persecutori. Attraverso campagne di sensibilizzazione e servizi di ascolto dedicati, i militari invitano chiunque si senta minacciato o perseguitato a rivolgersi senza esitazione alle forze dell’ordine.

Conclusioni

La vicenda di Marzabotto si conclude, almeno per ora, con la liberazione della donna e l’applicazione di una misura restrittiva nei suoi confronti. Resta alta l’attenzione delle autorità sulla tutela delle vittime di atti persecutori, nella consapevolezza che solo un’azione tempestiva e coordinata può evitare conseguenze più gravi.

Carabinieri repertorio IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.