Dopo Washington sale l'allerta anche in Italia, Piantedosi svela il piano sicurezza per i siti ebraici
Dopo i fatti di Washington all'ambasciata israeliana, è allerta in Italia per i siti ebraici. Il ministro Piantedosi ha alzato il livello d'attenzione
Dopo il duplice omicidio avvenuto a Washington, nel quale hanno perso la vita due membri dello staff dell’ambasciata israeliana, è allerta anche in Italia per i siti ebraici presenti nel nostro Paese. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, non ha voluto lanciare allarmi ma ha sottolineato come l’attenzione sia stata alzata ulteriormente.
- Le parole di Piantedosi: nessuna allerta
- Ancora più attenzione per i siti ebraici in Italia
- Cos'è successo a Washington
Le parole di Piantedosi: nessuna allerta
“Non credo sia il caso di lanciare allarmi ma l’attenzione era già ai massimi livelli e l’abbiamo sensibilizzata ulteriormente“. Con queste parole Matteo Piantedosi è tornato su quanto accaduto la scorsa notte a Washington, negli Stati Uniti, e sulle conseguenze che quei fatti potrebbero avere in giro per il mondo e quindi anche in Italia.
Il ministro dell’Interno ha partecipato a un convegno organizzato dal sindacato di polizia Coisp, dal titolo “Accoglienza e sicurezza. Un equilibrio possibile?”, e poi ha risposto ai tanti cronisti presenti.
ANSA
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in uno scatto del 7 ottobre 2024 durante una cerimonia alla sinagoga di Roma
Ancora più attenzione per i siti ebraici in Italia
Incalzato dalle domande dei giornalisti a Roma che lo interrogavano su un possibile innalzamento delle misure di sicurezza a seguito dell’attentato all’ambasciata israeliana a Washington, Piantedosi ha gettato acqua sul fuoco e ha voluto evitare che si diffondessero allarmi.
“Eravamo già in condizione di massima attenzione. Ci sono migliaia di obiettivi, di siti, vigilati con dinamica di graduale rafforzamento, alcune anche in forma fissa”, spiega.
“Ora abbiamo sensibilizzato le strutture periferiche, le prefetture, le questure che in qualche modo intensificheranno l’azione di vigilanza”, ha aggiunto.
Cos’è successo a Washington
Il suo intervento arriva a poche ore dall’uccisione di due membri dello staff dell’ambasciata israeliana a Washington che sono stati freddati a colpi di arma da fuoco mentre uscivano da un evento al Capital Jewish Museum. Le vittime sono un diplomatico e la sua compagna.
Per il loro omicidio è stato arrestato un sospettato di 30 anni, Elias Rodriguez, di Chicago, Illinois. L’uomo si sarebbe avvicinato a un gruppo di quattro persone, avrebbe estratto una pistola e avrebbe aperto il fuoco. Dopo la sparatoria, sarebbe entrato nel museo e avrebbe finto di essere solo un testimone dei fatti. Quando poi gli agenti lo hanno fermato, avrebbe gridato “L’ho fatto io, l’ho fatto per Gaza. Liberate la Palestina!”.
Immediate le reazioni. Danny Danon, ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, ha parlato di un “atto depravato di terrorismo antisemita“. Su Truth, il Potus Donald Trump ha auspicato che questi “orribili omicidi basati ovviamente sull’antisemitismo” finiscano al più presto. Il presidente israeliano, Isaac Herzog, si è detto sconvolto per “questo atto spregevole di odio, di antisemitismo” mentre il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha affermato che l’attentato è frutto della “selvaggia istigazione” contro Israele.
