Femminicidio di Ilaria Sula, i messaggi evasivi e i dubbi del papà dopo la scomparsa: "Non ci sbagliavamo"
Il padre di Ilaria Sula racconta l'ultimo ricordo della figlia e i dubbi sui messaggi che Mark Samson ha inviato dopo l'omicidio, fingendosi la 22enne
Il padre di Ilaria Sula aveva intuito che ci fosse qualcosa che non andava nei messaggi evasivi della figlia. Soltanto giorni dopo avrebbe scoperto che dietro quelle risposte ci sarebbe stata la conferma del più terribile dei sospetti: Mark Samson, il 23enne reo confesso del femminicidio, ha continuato a mandare rassicurazioni ai familiari della vittima dal cellulare della 22enne, fingendosi lei per coprire la scomparsa.
Le ricostruzioni del padre
Il padre della vittima, Flamur Sula, ha cercato di mettere insieme, con l’avvocato Giuseppe Sforza, i ricordi e le ricostruzioni che possano fornire elementi sull’omicidio della figlia.
“Prima c’era solo un abisso di disperazione, adesso voglio sapere quello che è successo, voglio giustizia” ha detto, affidando le sue parole a Repubblica.
IPA
Il ricordo di Ilaria Sula dell’Università La Sapienza di Roma, dove studiava
L’ultima volta che ha visto Ilaria è stata al compleanno di 18 anni di Leon, il figlio minore, nella casa della famiglia a Terni, dove è stata scattata l’ultima foto che li ritrae tutti insieme.
I dubbi sulle risposte di Ilaria Sula
“L’ultima volta che ci siamo sentiti – ha spiegato Flamur Sula all’avvocato – ha detto che avrebbe passato un paio di giorni a Roma a studiare e poi sarebbe tornata a casa senza neanche portarsi i libri dietro perché aveva voglia di stare con noi”.
Poi però, ha spiegato il papà, alla famiglia sono cominciati ad arrivare i messaggi senza i vezzeggiativi e le battute che Ilaria era solita scrivere.
I messaggi
“Ciao pa’, non ti preoccupare. Sto bene. Mi sono allontanata con un ragazzo e una ragazza. Torno a Terni tra un mese”, è stata una delle risposte inviate dal telefono di Ilaria Sula al padre. “Non ti preoccupare sto bene” recitava un altro messaggio, riportato dal Corriere della Sera.
Frasi che, come il genitore e il fratello Leon hanno ribadito più volte, non sembravano scritte da Ilaria. Quando poi le hanno chiesto di mandare loro la posizione precisa in cui si trovasse, non sono più arrivate risposte.
“Abbiamo capito che c’era qualcosa di strano. Purtroppo non ci sbagliavamo” ha detto il padre, che dopo tre giorni ha raggiunto Roma per formalizzare la denuncia di scomparsa della figlia.
“L’indagine non deve essere necessariamente rapida, ma di certo deve essere completa – ha affermato il legale della famiglia, Giuseppe Sforza – Bisogna fare luce su tutti gli aspetti ancora oscuri di questa vicenda, che sono parecchi”.
