I cadaveri rinvenuti a Villa Pamphili erano madre e figlia, si cerca un uomo dell'Est: la pista del "degrado"
Dopo il giallo di Villa Pamphili la squadra mobile sarebbe sulle tracce di un uomo: lo avrebbero visto con un fagotto tra le mani. Gli aggiornamenti
Gli aggiornamenti arrivano di minuto in minuto. Nemmeno 24 ore dopo il ritrovamento dei due cadaveri nel polmone verde di Villa Pamphili gli inquirenti avrebbero già stabilito che la bambina di sei mesi sarebbe la figlia della donna trovata senza vita in un sacco nero. Ora la squadra mobile sarebbe sulle tracce di un uomo dell’Est Europa, battendo dunque la pista del duplice omicidio e dell’unico killer.
Sulle tracce in un uomo dell’Est Europa
Secondo il Corriere della Sera gli uomini della squadra mobile potrebbero essere sulle tracce di un uomo dell’Est Europa probabilmente legato alle due vittime.
Per fare luce sulla vicenda la polizia scientifica ha esteso la zona interessata dalle indagini, mentre gli investigatori Sco (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato) sono al lavoro per mappare la villa storica e l’area verde che la circonda per individuare eventuali percorsi che conducono ai due punti in cui sono state rinvenute le salme.
Come noto, per il momento non è dato conoscere le dinamiche che hanno determinato la morte della bambina e della donna. Da un primo sopralluogo si suppone che intorno ai due corpi non vi siano tracce di trascinamento né del passaggio di veicoli, dunque non si potrebbe escludere che i cadaveri siano stati portati sul luogo del rinvenimento in un secondo momento.
Le indagini sono coordinate dal pm Antonio Verdi e dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Repubblica scrive che un gruppo di adolescenti, dopo aver appreso del rinvenimento di una neonata, avrebbe contattato il 112 per rivelare di aver notato un uomo camminare al centro del parco con un fagottino tra le braccia.
Chi sono le vittime
A seguito dell’esame del Dna e della comparazione delle impronte digitali, gli investigatori hanno identificato i cadaveri rinvenuti a villa Pamphili. Si tratterebbe, secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, di madre e figlia.
La donna e la piccola sarebbero originarie dell’Est Europa. La presunta madre avrebbe avuto un’età compresa tra i 30 e i 40 anni mentre la bambina risulta essere una neonata di appena cinque o sei mesi di vita. Dalle prime ipotesi emerge che la donna potrebbe essere morta prima della bambina, ma il dibattito è ancora aperto.
C’è da capire, infatti, se la donna sia morta ore o giorni prima della piccola: il suo corpo si trovava in avanzato stato di decomposizione, ma anche il caldo estivo che insiste sulla Capitale potrebbe avere svolto un ruolo. La piccola era nuda, la donna aveva addosso gli indumenti ma non i documenti.
Secondo una testimonianza raccolta da Repubblica, madre e figlia sarebbero state riconosciute da un testimone che ha rivelato di averle viste spesso al parco. Martedì 11 giugno verrà effettuata l’autopsia sui due cadaveri per determinare le cause del decesso.
L’ipotesi del degrado
Mentre le indagini sul giallo di Villa Pamphili continuano, le indiscrezioni suggeriscono che gli inquirenti starebbero considerando l’ipotesi di un duplice omicidio avvenuto con un degrado sociale sullo sfondo. Uno sfondo, questo, che potrebbe riguardare il mondo dei senzatetto.
Repubblica, infatti, riporta che in un punto del parco non troppo distante dal luogo del ritrovamento sarebbe stato scoperto un giaciglio improvvisato che si suppone appartenere alle due vittime. In quel giaciglio sarebbero stati rinvenuti indumenti che gli esperti dovranno analizzare.
