Legge Brambilla sui reati contro gli animali, pene più severe fino al carcere e multe da 5 a 60 mila euro

Tutela degli animali, approvata la legge Brambilla: per quali azioni si rischia il carcere

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Dopo il sì alla Camera, la legge Brambilla è stata approvata anche in Senato. Previste pene più severe per chi maltratta e uccide senza motivo gli animali, Nei casi più gravi, scatterà il carcere. L’Aula di Palazzo Madama ha dato l’ok per alzata di mano. A favore si sono espresse le forze della maggioranza, mentre il Pd e Avs si sono astenuti.

Approvata la legge Brambilla

La legge Brambilla inasprisce le pene nei confronti delle persone che si rendono protagoniste di azioni violente contro gli animali che l’ordinamento riconosce come “esseri senzienti“, vale a dire capaci di provare emozioni e dolore.

Il concetto relativo agli “esseri senzienti” è presente anche nel cambio della denominazione del titolo del codice penale. Si è passati dai “delitti contro il sentimento dell’uomo verso gli animali”, ai “delitti contro gli animali”. Di fatto è stato riconosciuto ad essi lo status di soggetto e non più solo di oggetto del diritto.

La deputata Michela Vittoria BrambillaANSA
La deputata Michela Vittoria Brambilla

Nel passaggio dell’approvazione della legge al Senato non sono stati presentati emendamenti. La Lega aveva fatto sapere che avrebbe proposto il cosiddetto “Daspo cinofilo“, una specie di blacklist per segnalare potenziali maltrattattori (in base a precedenti e denunce) e per evitare che possano tenere un cane.

Alla fine la Lega non ha presentato l’emendamento in quanto è stato raggiunto un accordo nella maggioranza, con la promessa che il tema del “Daspo cinofilo” sarà affrontato in un provvedimento ad hoc.

Grazie all’accordo, non c’è bisogno di ulteriori passaggi parlamentari per rendere attuativa la legge. Una volta firmata dal Presidente della Repubblica e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, le nuove misure entreranno in vigore.

La deputata Brambilla: “Svolta epocale”

Michela Vittoria Brambilla, prima firmataria del testo, ha parlato di “svolta epocale”. “È una battaglia che porto avanti da quattro legislature e con diversi governi e maggioranze parlamentari”, ha dichiarato l’attivista e deputata di Noi Moderati, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.

“Finalmente – ha aggiunto – siamo arrivati ad avere una legge che è segno di civiltà e che rende finalmente giustizia agli animali. Finisce l’impunità e aumenta la deterrenza”.

Brambilla ha dedicato il risultato ottenuto “ad Angelo, Leone, Aron, Grey e tutti gli animali che sono morti per la crudeltà dell’uomo”.

Animali maltrattati, per quali azioni si rischia il carcere

La legge prevede l’aumento delle pene per tutti i reati che riguardano gli animali. Nei casi di atti di sadismo, di organizzazione di combattimenti tra animali, di uccisione o di danneggiamento degli animali altrui potranno essere emesse condanne fino ad un massimo di quattro anni di carcere. Ciò significa che la carcerazione sarà reale, non sostituita da pene alternative come nel caso di pene fino a tre anni

Un altro inasprimento, con aumenti di pena fino a un terzo, riguarda tutti i reati commessi in presenza di minori o nei confronti di più animali e, ancora, se questi atti violenti vengono poi divulgati sul web o attraverso apparecchi telematici. Inoltre sono previste sanzioni pecuniarie aggiuntive che vanno da 5 a 60 mila euro a seconda dei casi.

Da segnalare anche che è stata introdotta la possibilità per le associazioni di richiedere in affidamento, previo pagamento di una cauzione stabilita dal giudice, gli animali sequestrati ai padroni che li maltrattavano.

Fino ad ora invece il sequestro restava sulla carta mentre gli animali vittime rimanevano a vivere con i loro aguzzini. Infine è stato esteso a tutte le regioni il divieto di detenzione di cani alla catena.

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