Si finge disabile e tenta di rapinare una banca a Lucca, carrozzina sequestrata e donata ai volontari
Una carrozzina usata per una rapina è stata donata a un'associazione di volontariato a Lucca, trasformando un crimine in solidarietà.
Una carrozzina, utilizzata per una rapina, è stata donata a un’associazione di volontariato. Nella giornata di lunedì 16 giugno 2025, presso la Questura di Lucca, gli operatori della Squadra mobile hanno consegnato all’associazione di volontariato “La Finestra” una carrozzina che era stata sequestrata, perché utilizzata come strumento per commettere una rapina.
Il colpo in banca
Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, i fatti risalgono al pomeriggio del 9 febbraio 2024, quando due persone travisate, entrambe da cappellino di lana e mascherine, si sono presentate presso la filiale di una banca di San Concordio. Una delle due persone era seduta su una sedia a rotelle, mentre l’altro soggetto era intento a spingere la carrozzina. Con questo stratagemma, sono riusciti a farsi aprire la porta antipanico e, una volta dentro la banca, il falso disabile si è alzato, ha mostrato una pistola, occultata in precedenza all’interno di una borsa, e dopodiché hanno chiesto al direttore dove fosse il bancomat e la cassaforte.
Un piano fallito
I rapinatori, tuttavia, non sono riusciti ad asportare nessuna somma di denaro, in quanto sia la cassaforte che il bancomat erano privi di chiave e password, perché sostituite poco prima secondo i protocolli di sicurezza. A questo punto i rapinatori hanno radunato i dipendenti e i clienti presenti in un ufficio distante dalla strada e senza finestre, e si sono allontanati a piedi dalla banca, lasciando la sedia a rotelle all’interno dell’istituto di credito, minacciando il direttore di chiamare i soccorsi solo dopo 5 minuti dal momento in cui fossero usciti.
La carrozzina e la solidarietà
La carrozzina, dopo che sulla stessa sono stati eseguiti gli opportuni rilievi, su disposizione della Procura di Lucca, è stata dissequestrata e successivamente assegnata a un’associazione del terzo settore presente sul territorio lucchese. Questo gesto di solidarietà rappresenta un esempio di come un oggetto utilizzato per un crimine possa essere trasformato in uno strumento di aiuto per la comunità.
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Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.