SONDAGGIO - Sei d'accordo col fatto che l'Italia destini il 5% del Pil alla Difesa dopo gli accordi Nato?

L'Italia, come (quasi) tutti i Paesi Nato, dovrebbe destinare il 5% del Pil alla Difesa entro il 2035: sei d'accordo?

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Domenica 22 giugno, i Paesi della Nato hanno raggiunto un accordo preliminare relativo all’aumento della spesa militare al 5% del Pil entro il 2035, rispetto all’attuale obiettivo del 2% in vigore dal 2014, dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia. A spingere su questo aumento è stato soprattutto Donald Trump.

Non tutti i Paesi Nato sono favorevoli: ad esempio la Spagna, dopo un accordo col Segretario generale Mark Rutte, sembrava aver ottenuto una deroga speciale che le avrebbe consentito di evitare lo sforzo dell’aumento. Lo stesso Rutte, di fatto, ha poi smentito, dicendo che la regola del 5% riguarderà anche la Spagna: da capire come finirà il braccio di ferro.

A prescindere dall’esito della vicenda, di questo 5%:

  • il 3,5% del Pil sarà destinato a spese militari tradizionali (ad esempio, le armi)
  • l’1,5% sarà investito in sicureza allargata (inclusa la cybersicurezza; l’Italia starebbe pensando di inserirci anche i costi del Ponte sullo Stretto di Messina)

Giorgia Meloni, al Senato, ha spiegato prima del vertice in Olanda che il Governo rispetterà le richieste, e quindi destinerà gradualmente il 5% del Pil alla Difesa.

La premier lo ha fatto rispolverano anche un vecchio detto latino, “Si vis pacem, para bellum”, ossia “se vuoi la pace prepara la guerra”, alludendo quindi alla necessità di puntare sul riarmo.

E voi cosa ne pensate? Dite la vostra partecipando al sondaggio (il nostro rilevamento non si basa su un metodo scientifico e non ha la pretesa di essere attendibile né di orientare l’opinione degli italiani. Ricordiamo che ogni utente può liberamente cliccare sulle singole voci del quesito solo una volta.

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