La cattedrale di Notre Dame, uno dei simboli più noti di Parigi, ha fatto risuonare di nuovo le sue storiche campane, regalando alla città un momento di grande emozione e simbolismo. Dopo il devastante incendio del 2019 il ritorno del loro suono rappresenta un passo importante nella rinascita di questo capolavoro gotico e un tributo alla sua storia secolare. Ma queste campane non sono semplici strumenti musicali perché ciascuna ha un nome unico e una storia affascinante, che aggiungono profondità alla spiritualità e al fascino della cattedrale.
Le campane di Notre Dame suonano di nuovo dopo l’incendio
A quasi cinque anni dall’incendio che aveva ridotto Notre Dame a uno scheletro di pietra e polvere il suono delle sue campane è tornato a echeggiare nel cuore di Parigi. L’8 novembre, a un mese dall’attesa riapertura della cattedrale, i rintocchi hanno segnato un momento speciale per i parigini e per i numerosi turisti che hanno assistito con emozione. Il suono, che si è diffuso nella capitale per cinque minuti, è stato percepito come una celebrazione della resilienza e della speranza che la cattedrale rappresenta, un simbolo potente di rinascita.
“Abbiamo provato tutti un’emozione intensa, è una voce che si estende, che ci unisce”, ha dichiarato il vicerettore della cattedrale. I restauri della cattedrale, che saranno completati a breve, hanno richiesto un lavoro meticoloso per riportare le campane al loro splendore originario. Oltre alle otto campane principali, una nuova campana commemorativa, che celebra le Olimpiadi di Parigi 2024, è stata posta davanti alla cattedrale, arricchendo ulteriormente la sua storia.
La cerimonia del suono delle campane è stata preceduta da numerosi test: le campane sono state smontate, restaurate e pulite dalla polvere di piombo accumulata durante l’incendio, per poi essere reinstallate e benedette. Philippe Jost, responsabile del restauro, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo, definendolo un momento simbolico per l’intera nazione, in attesa della riapertura ufficiale prevista per il 7 dicembre.
Come si chiamano le campane di Notre Dame: la storia è unica
Ogni campana della cattedrale di Notre Dame di Parigi non è solo un pezzo di bronzo forgiato, ma un elemento che porta un nome, una storia e un significato religioso e culturale. Questi nomi rendono omaggio a figure importanti della fede e della storia francese, legando ciascuna campana alla comunità che rappresenta, come fosse un vero e proprio segreto di Notre Dame.
La campana principale, Emmanuel, è la più grande e la più antica di tutte, risalente al XVII secolo e sopravvissuta alla Rivoluzione francese, quando la maggior parte delle campane vennero fuse per scopi militari. Pesante ben tredici tonnellate, Emmanuel scandisce le ore e celebra i momenti più solenni della vita della cattedrale, rappresentando un ponte tra passato e presente, tra fede e tradizione.
Tra le campane più recenti, realizzate nel 2013 per restituire alla cattedrale la sua voce, troviamo Marie, dedicata alla Vergine Maria. Marie pesa seimila chili e porta iscrizioni come “Je vous salue Marie” e una rappresentazione dell’Adorazione dei Magi. Questa campana simboleggia la purezza e la protezione divina.
Gabriel, la campana dedicata all’Arcangelo Gabriele, è caratterizzata dalla prima frase dell’Angelus e dalle quaranta linee circolari incise, simbolo dei quaranta giorni di digiuno di Gesù e dei quarant’anni di cammino di Mosè nel deserto.
Le campane successive celebrano altre figure religiose e storiche: Anne Geneviève e Denis onorano rispettivamente Santa Anna e Santa Genoveffa, patrona di Parigi, e San Dionigi, primo vescovo della città. Queste campane portano con sé il messaggio di protezione e intercessione per i fedeli, legandosi alla spiritualità della città.
Altri nomi importanti includono Marcel, che rende omaggio a San Marcello, noto per il suo servizio ai poveri, e Étienne, dedicata a Santo Stefano, il primo martire cristiano. Benoit-Joseph, in onore di papa emerito Joseph Ratzinger, riflette l’universalità della Chiesa, mentre Maurice celebra Maurice de Sully, vescovo che diede inizio alla costruzione della cattedrale nel XII secolo.
Infine, Jean Marie ricorda il cardinale Jean-Marie Lustiger, vescovo di Parigi dal 1981 al 2005. Questa campana, come tutte le altre, è un simbolo di fede e di continuità, portando incisa l’ultima frase dell’Angelus, che risuona come preghiera e come benedizione per Parigi.