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CURIOSITÀ 25 NOVEMBRE 2024

Nuova arma spaziale in Cina, terrificante come la Morte Nera

Pasquale Barillà

Pasquale Barillà

Editor e videomaker

Da diversi anni faccio parte del mondo della produzione video: ho iniziato creando un prodotto a 360 gradi per poi specializzarmi nel montaggio video da remoto. Le passioni per la musica e l’insegnamento giocano un ruolo chiave nella creazione dei miei contenuti e nella stesura dei miei articoli.

L’universo della fantascienza sembra sempre più vicino alla realtà. Un’arma innovativa e rivoluzionaria sviluppata in Cina sta attirando l’attenzione della comunità internazionale. Si tratta di un sistema d’arma che sfrutta le microonde per concentrare più fasci di energia in un unico potente raggio. Questo concetto richiama alla mente la temibile “Morte Nera” di Star Wars, un’arma che ha fatto storia nel mondo della fantascienza.

Come funziona la Morte Nera che la Cina vuole costruire

La Morte Nera di Star Wars è una gigantesca stazione spaziale dotata di un superlaser capace di distruggere interi pianeti. Il funzionamento di questa arma immaginaria si basa su un sistema di otto laser che convergono in un punto centrale per liberare una potenza devastante. Realizzare una simile arma nella realtà sarebbe un’impresa straordinaria, con enormi difficoltà tecnologiche, logistiche ed etiche. La creazione di un’arma del genere, che richiederebbe un’incredibile quantità di energia e materiali avanzati, sembra ancora lontana.

Il sistema d’arma in fase di sviluppo in Cina utilizza fasci di microonde ad alta potenza. Questi fasci vengono generati da una serie di veicoli trasmettitori distribuiti in diverse posizioni strategiche. L’idea è che i veicoli sincronizzino i fasci in modo estremamente preciso, con una tolleranza temporale di pochi trilionesimi di secondo e una posizione accurata al millimetro, per permettere a questi fasci di convergere in un unico punto. Quando ciò avviene l’energia complessiva del raggio aumenta, diventando molto più potente di quanto potrebbero fare i singoli fasci di microonde sparati separatamente.

Per far convergere i fasci in modo preciso gli scienziati cinesi hanno progettato una tecnologia avanzata che utilizza dispositivi di posizionamento laser, uniti a fibre ottiche per mantenere la sincronizzazione temporale tra i veicoli. Grazie a questa connessione tra le piattaforme trasmittenti, l’arma è in grado di ottenere un allineamento estremamente preciso, essenziale per far convergere correttamente i fasci di microonde.

La difficoltà maggiore, oltre alla precisione necessaria, risiede nel fatto che le microonde non si propaga facilmente su lunghe distanze. A causa della polvere, dell’umidità e dell’atmosfera, le microonde tendono a disperdersi prima di raggiungere il bersaglio. Per superare questo problema sarebbe necessario aumentare la potenza dei fasci, ma le attuali batterie non sono in grado di immagazzinare sufficiente energia per mantenere il sistema operativo per periodi prolungati.

L’arma a microonde contro i satelliti nemici: a cosa servirà

Uno degli obiettivi principali dell’arma cinese è interferire con i satelliti nemici. I fasci di microonde, infatti, potrebbero essere utilizzati per disabilitare i sensori satellitari, bloccare i segnali GPS o interrompere le comunicazioni cruciali. In un mondo in cui le infrastrutture spaziali sono fondamentali per le comunicazioni globali e per il coordinamento delle operazioni militari, un’arma di questo tipo potrebbe rivelarsi devastante.

Ma questa arma presenta anche delle problematiche. La dispersione delle microonde dovuta alla polvere e all’umidità atmosferica potrebbe limitare l’efficacia dell’arma su lunghe distanze. Aumentare la potenza dei fasci potrebbe sembrare la soluzione, ma questo richiede una maggiore capacità di stoccaggio energetico, che al momento le batterie non possono garantire. Questi problemi tecnologici non fermano comunque gli sviluppi, e la Cina sta continuando a perfezionare il sistema.

Questo raggio della morte è solo una parte di una competizione globale che sta crescendo nell’ambito delle tecnologie spaziali. Paesi come gli Stati Uniti, con il loro sistema THOR, e la Russia stanno sviluppando armi simili per avere il controllo sullo spazio. La crescente militarizzazione dello spazio potrebbe portare a conseguenze gravi, come la creazione di detriti spaziali che metterebbero a rischio i satelliti civili o le missioni scientifiche. Inoltre, la capacità di interferire con le infrastrutture satellitari potrebbe creare tensioni geopolitiche, accelerando conflitti e destabilizzando l’equilibrio internazionale.

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