Diciamoci la verità, lo amiamo in ogni sua forma: fondente, al latte, bianco, nocciolato, al gianduia, il cioccolato è sempre una gioia per gola, cuore e cervello. Ciò detto, ognuno ha i suoi gusti e in Italia i due “partiti”, quello del cioccolato al latte e quello del fondente, sono ben rappresentati: su un consumo annuo procapite di (circa) 3 kg a persona, la preferenza fra fondente e al latte si divide praticamente a metà.
Ma qual è la vera differenza fra cioccolato al latte e fondente? Iniziamo con il dire che il cioccolato viene realizzato mescolando pasta di cacao e burro di cacao: nel caso del fondente, la pasta deve essere almeno il 45% del totale, il burro di cacao il 28% e il resto è zucchero, vaniglia, a volte lecitina. Nella famiglia dei fondenti esistono poi le varietà al 70% o addirittura al 90% di pasta di cacao, dal sapore molto più amaro e incisivo.
Il cioccolato al latte è molto più dolce, infatti è generalmente preferito dai bambini e in cucina, per realizzare torte: nella sua lavorazione, almeno il 25% deve essere rappresentato dalla pasta di cacao, poi contiene latte al 12% e un 4% circa di grassi del latte, anche se in genere contiene anche vaniglia e zucchero per aumentare la dolcezza. Il cioccolato al latte è quindi più dolce e calorico rispetto a quello fondente, ma più ricco di calcio e vitamine.