Nel continente australiano gli scienziati hanno realizzato un’incredibile scoperta: un cuore fossile, risalente a 380 milioni di anni fa e appartenente ad un pesce ormai estinto.
Si tratta del cuore più antico mai ritrovato: apparteneva ad un Artrodiro, pesce corazzato che durante il periodo Devoniano (quarto dei sei periodi in cui è suddivisa l’era del Paleozoico) dominava oceani a mari. Gli Artrodiri furono tra i primi pesci dotati di mandibole, carattere che permise la loro evoluzione prima dell’estinzione di massa, sempre nel devoniano.
Un pesce antico… moderno
Pur essendo antichissimo, il fossile rinvenuto in Australia presenta tratti moderni. Grazie a tecniche di scansione all’avanguardia si è ricostruita in 3D la forma dell’organo senza la necessità di liberarlo dalla roccia. Stando alla ricostruzione, il cuore si trovava nell’animale sotto le branchie, come negli squali che conosciamo.
Ora si cerca il cervello fossile
Non è tutto: oltre al muscolo, il fossile ritrovato preserva anche stomaco, fegato e intestino dell’animale, organi alquanto simili a quelli di oggi; una scoperta straordinaria al punto che la ricerca di fossili non si ferma qui: la professoressa Kate Trinajstic (paleontologa, biologa evoluzionista australiana e prima autrice dello studio) ora spera di scovare un cervello.