Il vulcano dei Campi Flegrei continua a trovarsi in una situazione di attenta osservazione. Nell’area c’è attività sismica e l’osservatorio vesuviano osserva una deformazione del suolo, forte attività di geotermia e una attività termale molto intensa. La zona è monitorata 24 ore su 24, dal 2012 c’è allerta di livello giallo e da anni esiste un piano di evacuazione dei residenti in caso si dovesse passare ad allarme rosso. Ora è stato previsto anche un periodo di esercitazioni per preparare i cittadini al peggio. Quando saranno e cosa c’è da sapere sulla situazione.
Via alle prove di allontanamento della popolazione
Dal 9 al 12 ottobre ai Campi Flegrei si terrà l’esercitazione nazionale “EXE Flegrei 2024”, la terza e ultima prova della Protezione Civile prevista per quest’anno nell’area. A differenza di quelle di aprile e maggio, che hanno riguardato il rischio bradisismo, questa è relativa al rischio vulcanico, ovvero alla possibilità di un’eruzione nell’area flegrea.
La partecipazione dei cittadini all’esercitazione è libera e volontaria. Chi intende prenderne parte alle prove delle modalità di allontanamento assistito previste dal piano comunale deve iscriversi sul sito del Municipio. Intanto nel fine settimana del 5 e 6 ottobre prende vita una attività di comunicazione alla popolazione tramite gazebo informativi posizionati in alcuni punti strategici delle Municipalità interessate dal Piano.
Il 10 ottobre si riunirà la Commissione Grandi Rischi che dichiarerà il passaggio all’allerta arancione e convocherà il Coc. Questo si riunità l’11 ottobre. E alle 17 diffonderà il messaggio IT-alert (sistema nazionale di allarme pubblico) a quanti si troveranno nel territorio della Regione Campania.
Come funziona il piano di evacuazione dei Campi Flegrei
Nel piano di evacuazione dei Campi Flegrei si simuleranno le operazioni da compiere nel caso in cui venga dichiarata l’allerta rossa per una possibile eruzione vulcanica imminente. In particolare, il 12 ottobre saranno testate le procedure di evacuazione su un campione di cittadini appartenenti a sette Comuni della zona rossa individuata nel Piano nazionale di emergenza per il rischio vulcanico per i Campi Flegrei della Protezione Civile.
L’esercitazione consisterà nell’allontanamento assistito dei cittadini dalle aree di attesa interne ai Comuni. Il trasferimento avverrà sui bus della Regione Campania verso le aree di incontro, situate al di fuori della zona rossa e definite dalla Pianificazione regionale. Qui verranno fornite informazioni sul trasferimento via treno verso i punti di prima accoglienza delle Province o Regioni autonome gemellate.
I Campi Flegrei tremano ancora? Com’è la situazione
Il 10 ottobre l’area dei Campi Flegrei passerà dal livello d’allerta giallo all’arancione. Secondo l’osservatorio vesuviano il vulcano attualmente sta mostrando una dinamica in corso. Il direttore della struttura Mauro Di Vito ha spiegato che “la deformazione del suolo ha rallentato la velocità da un mese mezzo e l’effetto si vede immediatamente: ci sono meno terremoti, ma il motore della dinamica sta invece proseguendo allo stesso modo, non ci illudiamo che la riduzione di velocità o la riduzione del numero di terremoti significhino che il fenomeno è finito, anzi”.
Per Di Vito “non è cambiato niente sulla dinamica del vulcano. Io spero di non vedere l’eruzione dei Campi Flegrei, ma è molto probabile che sarà esplosiva, da una bocca che non sappiamo dove sarà”. Secondo l’osservatorio è importante che gli abitanti di Napoli diano attenzione ai Campi Flegrei, un vulcano di tipo caldera, ampio circa 20 km, con molti centri vulcanici all’interno e in prossimità della sua grande area.
“Questo enorme vulcano porta eruzioni esplosive – ha detto Di Vito – con flussi di nubi di gas e cenere e parti vulcaniche che cadono su un’area vasta. Questi flussi piroclastici sono il problema principale su cui i cittadini devono prepararsi”.