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CURIOSITÀ 28 GENNAIO 2023

Questi trucchetti aiutano a non perdere la memoria (e migliorarla)

Ci sono dei trucchetti che aiutano a non perdere la memoria. Niente fregature o procedure che promettono miracoli. Si tratta di alcune abitudini che sono emerse durante una ricerca scientifica durata 10 anni.

Un team di scienziati di Pechino, infatti, ha scoperto che gli over 60 che hanno dato una svolta alla propria esistenza, cambiando stile di vita, hanno tratto dei benefici notevoli in termini psicofisici.

Sei abitudini che aiutano a rallentare il declino della memoria

Stili di vita sani, alimentazione equilibrata, esercizio fisico: i trucchetti che aiutano a non perdere la memoria non sono altro che un mix di scelte ben ponderate e salutari. Si tratta di un modo per cercare di vivere i propri anni al meglio. Infatti, non prendersi cura della propria mente aumenta il rischio di demenza. Ecco allora cosa fare per stare bene:

  1. Condurre una dieta sana: ci si deve concentrare su frutta, verdura, pesce, carne, latticini, sale, olio, uova, cereali, legumi, noci e tè (cercando di condurre un’alimentazione varia ed equilibrata). Il segreto è assumerne almeno sette su 12;
  2. Scrivere, leggere, giocare a carte e tenere la mente allenata almeno due volte alla settimana;
  3. Non bere alcol;
  4. Non fumare;
  5. Fare esercizio fisico: 150 minuti a settimana, se l’allenamento è moderato, o 75 minuti, se si vuole condurre un allenamento intensivo e concentrato;
  6. Coltivare le proprie amicizie e non rinunciare alla socialità.

I ricercatori hanno tenuto conto anche di tutti i fattori che avrebbero potuto influenzare i risultati e hanno scoperto che a uno stile di vita sano è associato un declino della memoria più lento. A tal proposito, ecco i cibi da evitare dopo le 17.

Lo studio contro la perdita di memoria

I trucchetti che aiutano a non perdere la memoria sono: “Una combinazione di comportamenti sani e positivi”, questa “è associata a un tasso più lento di declino della memoria negli anziani cognitivamente normali”, hanno rivelato i ricercatori del National Center for Neurological Disorders di Pechino.

I ricercatori hanno analizzato un campione di 29mila adulti di età superiore ai 60 anni. All’inizio dello studio, nel 2009, l’efficienza cognitiva è stata misurata mediante dei test, concentrandosi sul gene APOE, il più forte fattore di rischio per l’Alzheimer. I soggetti sono stati poi monitorati per 10 anni con valutazioni periodiche.

È stato calcolato un ‘punteggio di sane abitudini’ da 0 a 6. I partecipanti sono stati inseriti in gruppi differenti:

  • Stile di vita favorevole (da 4 a 6 fattori sani);ù
  • Stile di vita medio (da 2 a 3 fattori sani);
  • Stile di vita sfavorevole (da 1 a 0 fattori sani).

Rispetto al gene APOE, poi, il campione è stato diviso in due gruppi: portatori e non portatori. Ed è proprio in relazione a quest’ultimo aspetto che si è scoperto quanto sia importante condurre una vita sana per impedire l’insorgenza precoce dei sintomi della demenza senile. A tal proposito, ecco un aiuto incredibile per la memoria.

È stato rivelato che gli appartenenti al gruppo “favorevole” hanno il 90% di possibilità in meno di contrarre la demenza senile, mentre quelli del gruppo “medio” quasi il 30% in meno rispetto a coloro che sono meno sani (e quindi appartenenti al gruppo “sfavorevole”).

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