Potrebbe finalmente avere una risposta l’enigma del celebre mostro di Loch Ness, il lago scozzese nel quale secondo la leggenda e una serie di discutibili avvistamenti e foto sfuocate vivrebbe un mostro dalle sembianze preistoriche. Secondo uno scienziato, Neil Gemmell dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, si potrebbe invece trattare di un’enorme anguilla. Gemell avrebbe infatti trovato nell’acqua del lago scozzese una quantità sorprendente di dna di anguille, riconducibile o ad una presenza di un altissimo numero di anguille o di un’anguilla gigante La seconda ipotesi spiegherebbe la forma ‘a testa di dinosauro’ che è stata vista così tante volte emergere da Loch Ness. Gemmel ha spiegato la sua teoria in una conferenza stampa, nella quale non s’è peraltro detto certo di avere una risposta sicura in merito al secolare enigma ma di aver almeno proposto una soluzione plausibile. Dalla ricerca effettuata dallo studioso non sono invece emerse prove a sostegno dell’ipotesi del ‘mostro’, un presunto plesiosauro, rettile preistorico dal collo lungo.