VIDEO
Cerca video
CURIOSITÀ 31 GENNAIO 2025

“Asteroide verso la Terra”, ma è tutta colpa di Elon Musk e Tesla

Christian Casale

Christian Casale

Giornalista e videomaker

Conduttore e giornalista con lunga esperienza in radio e televisione in ambito nazionale. Per professione e passione mi occupo di videomaking, con una particolare propensione alla post produzione. Amo la divulgazione e lo sport.

Esperti di tutto il mondo monitorano i cieli e lo spazio per scongiurare la possibilità che un asteroide verso la Terra possa causare problemi.

I pericoli provenienti dalla quantità enorme di oggetti spaziali che vagano attraverso il sistema solare sono spesso molto marginali. Eppure, come ci insegna il passato, un asteroide di vaste dimensioni potrebbe causare danni enormi. Nella peggiore delle ipotesi, metterebbe a rischio la vita sulla Terra, un po’ come accaduto con i dinosauri 65 milioni di anni fa.

A inizio 2025 gli studiosi hanno attenzionato un oggetto volante sopra le nostre teste, bollandolo come asteroide. La realtà delle cose è, fortunatamente, ben diversa e ha messo gli esperti in imbarazzo: nessun asteroide, è la Tesla di Elon Musk.

L’allarme degli scienziati per un asteroide, ma è una Tesla

Una situazione a dir poco imbarazzante ha visto protagonisti gli astronomi dell’Unione Astronomia internazionale. Questi ultimi, dopo aver annunciato la scoperta di un nuovo asteroide vicino alla Terra, hanno dovuto fare marcia indietro, rendendosi conto di ciò che avevano in realtà osservato.

Nessun oggetto volate destinato a sconvolgere le nostre vite precipitando sulla terra: il presunto asteroide sopra le nostre teste non era altro che la Tesla rosso ciliegia di Elon Musk con a bordo manichino Starman in tuta spaziale. Il 2 gennaio 2025 il Minor Planet Center (MPC) ha catalogato l’oggetto volante col nome “2018 CN41”, bollandolo come asteroide vicino alla Terra. Il presunto asteroide è stato identificato da un astronomo amatoriale in Turchia, utilizzando dati pubblicamente disponibili raccolti negli anni. Tuttavia, appena 17 ore più tardi, il MPC ha rilasciato una nota per ritirare la scoperta, dopo che lo stesso astronomo si è reso conto del clamoroso errore. Nel frattempo, la notizia ha fatto il giro del mondo, scatenando l’inevitabile ironia dei social.

Cosa ci fa una Tesla di Elon Musk nello Spazio?

La Tesla Roadster è stata lanciata nello spazio da un razzo SpaceX il 6 febbraio 2018, sostanzialmente come trovata di marketing. Elon Musk voleva da un lato pubblicizzare il proprio marchio e, dall’altro, rendere unico e indimenticabile il lancio inaugurale per il razzo Falcon Heavy di SpaceX, a quel tempo il più potente razzo operativo al mondo.

L’evento attirò grande attenzione mediatica, anche grazie a Starman, il manichino seduto al posto di guida con indosso una tuta spaziale. Dopo aver superato l’attrazione gravitazionale della Terra, l’auto e il suo particolare passeggero si sono diretti verso Marte. L’obiettivo era quello di entrare in un’orbita stabile attorno al pianeta rosso. Questo suscitò qualche preoccupazione, in quanto un eventuale impatto con la superficie marziana avrebbe potuto rappresentare una minaccia biologica per il pianeta. Tuttavia, il veicolo ha mancato il bersaglio ed è entrato in un’orbita stabile attorno al Sole.

Da allora la Tesla orbita intorno alla nostra stella e occasionalmente passa vicino a Marte. A oggi ha completato circa 4,5 orbite solari, viaggiando a una velocità di 72.000 km/h. A conti fatti, ha superato di 100.000 volte la garanzia originale di circa 58.000 chilometri.

Dopo anni di esposizione alle intense radiazioni solari e a seguito dell’impatto di minuscoli frammenti di detriti spaziali, l’auto è probabilmente irriconoscibile. Con ogni probabilità, il rivestimento esterno sarà stato consumato e il manichino Starman sarà stato fatto a brandelli.

Altri casi di scambi di identità nello spazio

Il caso della Tesla non è il primo in cui oggetti umani vengono scambiati per asteroidi vicino alla Terra. Negli ultimi vent’anni, il MPC ha temporaneamente catalogato come corpi celesti diversi veicoli spaziali. Tra questi la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la missione Lucy della NASA, la missione congiunta europeo-giapponese BepiColombo, oltre a varie parti di razzi e detriti spaziali. Ci sono poi le cose perdute nello spazio dagli astronauti, che per le ridotte dimensioni non sono facili da riconoscere.

Lo spazio è ormai diventato un luogo estremamente affollato. Pe questo motivo errori di tal natura sono e saranno sempre più frequenti. Secondo Jonathan McDowell, astronomo dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, le errate identificazioni potrebbero portare a falsi allarmi sugli asteroidi vicino alla Terra e a errori economicamente onerosi. “Nel peggiore dei casi, si potrebbe spendere un miliardo di dollari per lanciare una sonda spaziale verso un asteroide, solo per scoprire che non è affatto un asteroide una volta arrivati lì”, ha dichiarato McDowell.

Mentre le agenzie spaziali e le aziende private sono obbligate a tracciare accuratamente i loro oggetti in orbita attorno alla Terra, non esiste attualmente alcuna legislazione che imponga di fare lo stesso per i veicoli spaziali e i detriti che sfuggono alla gravità terrestre, come nel caso della Tesla Roadster. Tuttavia, in una dichiarazione del 2024, i membri dell’American Astronomical Society hanno sottolineato che “una maggiore trasparenza è essenziale per migliorare la consapevolezza della situazione spaziale, ridurre le interferenze tra missioni e evitare disturbi alle osservazioni di oggetti naturali”.

26.863 visualizzazioni
Alcuni video presenti in questa sezione sono stati presi da internet, quindi valutati di pubblico dominio. Se i soggetti presenti in questi video o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà fare richiesta di rimozione inviando una mail a: team_verticali@italiaonline.it. Provvederemo alla cancellazione del video nel minor tempo possibile.
Chiudi
Caricamento contenuti...