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BUONO A SAPERSI 16 OTTOBRE 2024

Truffa su GMail con l’intelligenza artificiale: come difendersi

Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Editor e videomaker

Content writer, video editor e fotografa, ho conseguito un master in Digital & Social Media Marketing. Negli anni ho sviluppato competenze nella creazione di contenuti digitali, integrando creatività e abilità tecniche in diversi progetti online e adattando i contenuti alle diverse piattaforme.

Le truffe online stanno evolvendo a una velocità allarmante, soprattutto grazie all’uso dell’intelligenza artificiale che permette ai criminali di sfruttare nuove tecniche di inganno. Una delle ultime minacce riguarda gli utenti di GMail, la piattaforma di posta elettronica più utilizzata al mondo. La nuova ondata di attacchi si serve dell’IA per rendere le frodi ancora più sofisticate, mirate e convincenti, esponendo milioni di utenti al rischio di furto di dati sensibili.

Come funziona la truffa che colpisce gli utenti di Google Mail

La truffa che sta mettendo a rischio gli utenti di GMail si basa principalmente su email di phishing estremamente realistiche, create grazie all’intelligenza artificiale. Gli attacchi di phishing sono sempre esistiti ma oggi, con l’ausilio dell’IA, i truffatori riescono a generare contenuti che sembrano provenire da fonti attendibili e familiari. Queste email sono capaci di imitare in modo quasi perfetto la comunicazione di Google o di altre aziende importanti, includendo persino loghi ufficiali e layout che replicano quelli autentici.

Il trucco principale consiste nel convincere l’utente a cliccare su un link o a scaricare un allegato infetto. Questi link possono portare a siti di phishing, anch’essi creati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, che assomigliano esattamente ai siti originali, come la pagina di login di GMail. Una volta che l’utente inserisce le sue credenziali, queste vengono immediatamente rubate e utilizzate per attività fraudolente, come l’accesso ad altre piattaforme o, peggio, al conto bancario dell’utente.

Un altro aspetto particolarmente preoccupante di questa truffa è l’uso dell’IA per copiare le voci. In alcuni casi, i truffatori contattano le vittime via telefono, usando una voce clonata con l’intelligenza artificiale, che può sembrare quella di un collega, un amico o un familiare, chiedendo dati sensibili o denaro.

Come difendersi dalle truffe con l’intelligenza artificiale

Ma come evitare le truffe come questa? La migliore arma rimane sempre la conoscenza di questi meccanismi, in modo da saperli riconoscere prima che sia troppo tardi. Difendersi richiede una maggiore consapevolezza e l’adozione di strumenti specifici per proteggere le proprie informazioni. La prima regola è sempre quella di non cliccare mai su link o scaricare allegati da email sospette, anche se sembrano provenire da fonti affidabili. È sempre meglio verificare l’autenticità della comunicazione contattando direttamente l’azienda o la persona che ha inviato l’email.

Un altro strumento utile è l’autenticazione a due fattori (2FA). Questo metodo aggiunge un ulteriore livello di sicurezza al processo di login, rendendo più difficile per i truffatori accedere agli account anche se riescono a rubare le credenziali. Oltre a inserire la password, l’utente dovrà fornire un codice aggiuntivo, spesso inviato via SMS o tramite app di autenticazione, che solo il legittimo proprietario dell’account può ottenere.

Google stessa ha introdotto una serie di strumenti per proteggere gli utenti da queste minacce. Ad esempio, GMail utilizza filtri anti-phishing basati proprio sull’intelligenza artificiale per bloccare email sospette prima che raggiungano la casella di posta. Tuttavia, nessun sistema è infallibile, e gli utenti devono essere vigili.

Un altro accorgimento da adottare è la gestione dei permessi delle applicazioni collegate all’account Google. Molti truffatori sfruttano app di terze parti per ottenere accesso non autorizzato agli account degli utenti. È sempre consigliabile controllare periodicamente le app autorizzate e revocare l’accesso a quelle che non sono più necessarie.

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