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BUONO A SAPERSI 01 APRILE 2025

Truffa Istat che ruba le informazioni personali: come proteggersi

Matteo Polimeni

Matteo Polimeni

Editor e videomaker

Editor e videomaker con l’anima da storyteller. Mi muovo tra design, arte e architettura, giocando con la comunicazione.

Negli ultimi giorni, un’ondata di email sospette ha messo in allarme numerose aziende italiane. Questi messaggi, che sembrano provenire dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), invitano i destinatari a partecipare a una presunta indagine economica. Tuttavia, dietro questa facciata ufficiale si nasconde una pericolosa truffa informatica, nota come phishing, il cui obiettivo è sottrarre dati sensibili e informazioni personali. La situazione è talmente seria che le autorità hanno già avviato un’inchiesta.

Come funziona la truffa dell’Istat

La tecnica utilizzata dai truffatori si basa sul cosiddetto phishing, una strategia di inganno che sfrutta l’identità di enti autorevoli per ottenere informazioni personali. In questo caso, i malintenzionati inviano email con un aspetto professionale, complete di logo ufficiale e un linguaggio formale. Il contenuto della comunicazione invita i destinatari a partecipare a un’indagine sulle relazioni economiche nazionali e internazionali, facendo leva sulla credibilità dell’Istat per ottenere la fiducia delle vittime.
Una volta aperta l’email, viene richiesto di fornire informazioni personali o aziendali, spesso tramite un link che rimanda a un sito web dall’aspetto ufficiale ma interamente controllato dai truffatori. Alcuni messaggi contengono anche allegati infetti che, se scaricati, possono compromettere il sistema informatico, permettendo ai cybercriminali di accedere a dati riservati.
Il pericolo non riguarda solo le aziende, ma chiunque riceva queste email. Basta un solo clic su un link fraudolento per esporre i propri dati a un possibile furto. Secondo le autorità, questa strategia è particolarmente efficace perché sfrutta la fiducia riposta nei nomi istituzionali e si presenta in maniera credibile, rendendo più difficile riconoscere la truffa a prima vista.
L’allarme è stato lanciato dalla stessa Istat, che ha diffuso un comunicato ufficiale per avvisare cittadini e imprese. Nel suo messaggio ufficiale, l’Istat ha dichiarato:

“Tutte le rilevazioni in corso presso le imprese o le famiglie seguono una procedura certificata che consente agli interpellati di riconoscere in maniera incontrovertibile l’identità Istat.”

Come proteggersi dal phishing

Difendersi da queste truffe informatiche richiede attenzione e alcune semplici precauzioni. La prima regola d’oro è diffidare delle email non richieste che chiedono dati personali. L’Istat, come altri enti ufficiali, utilizza procedure certificate e tracciabili per le sue comunicazioni, quindi qualsiasi richiesta sospetta dovrebbe essere verificata direttamente sui canali ufficiali dell’istituto.
Ecco alcune buone pratiche per proteggersi dal phishing:

  • Non aprire email sospette: se ricevi un’email apparentemente dall’Istat ma non hai ricevuto comunicazioni precedenti a riguardo, evita di aprirla.
  • Non cliccare su link o allegati: i link possono portare a siti malevoli, mentre gli allegati potrebbero contenere virus o malware in grado di infettare il tuo computer.
  • Verifica le informazioni: controlla sempre sul sito ufficiale dell’Istat se esiste davvero un’indagine in corso. Se hai dubbi, contatta direttamente l’ente.
  • Segnala l’email fraudolenta: se riconosci un tentativo di phishing, puoi segnalarlo alle autorità competenti o all’Istat stesso, contribuendo a proteggere altre potenziali vittime.
  • Aggiorna software e antivirus: mantenere aggiornati i sistemi informatici e utilizzare software di sicurezza affidabili aiuta a prevenire intrusioni indesiderate.

La prudenza e la verifica delle fonti sono gli strumenti migliori per proteggersi dai cybercriminali che cercano di sfruttare la fiducia negli enti pubblici.

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