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BUONO A SAPERSI 01 FEBBRAIO 2025

Attenzione alla truffa su WhatsApp: "Posso parlarle un attimo"

Marta Ruggiero

Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videomaker

Giornalista, videomaker, copywriter e content creator. Mi occupo di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società. In passato ho lavorato in ambito televisivo. Osservo e racconto storie: penna e videocamera sono le mie fedeli compagne di viaggio.

I nuovi mezzi di comunicazione, soprattutto quelli di messaggistica istantanea, sono comodi, veloci e intuitivi. Ormai fanno parte della quotidianità di chiunque, sia di persone più giovani che degli anziani. Tuttavia, proprio per l’utilizzo massiccio che se ne fa, sono diventati teatro di raggiri di vario tipo. La nuova truffa su WhatsApp si sviluppa seguendo proprio questi principi cardine e parte da un messaggio all’apparenza molto rassicurante.

Salve, posso parlarle un attimo?”, così inizia la conversazione fra un sedicente datore di lavoro e un utente ignaro di stare per cadere in una trappola. Sembra una domanda innocua, ma in realtà cela un inganno. Un inganno messo in atto da delinquenti che studiano sempre nuove strategie per riproporsi ciclicamente, dopo che la truffa precedente ha perso presa. L’allarme arriva direttamente dalla polizia postale, la divisione delle forze dell’ordine che si occupa proprio di questo tipo di reati, che sottolinea quanto sia importante non rispondere e denunciare attività sospette.

Nuova truffa su WhatsApp, come funziona

“Rispondendo al messaggio, una presunta reclutatrice, utilizzando il nome di una società legittima, presenterà un’allettante offerta di lavoro promettendo orari flessibili e retribuzioni elevate. I compiti proposti sono semplici: mettere like, seguire profili social, scrivere recensioni”, si legge in una nota ufficiale della polizia postale.

Qualora si accettasse la proposta, lo step successivo sarebbe quello di “aprire un portafoglio di criptovalute dove verranno accreditati i primi guadagni per il lavoro svolto”, spiegano le autorità. La nuova truffa su WhatsApp si basa, quindi, sulla creazione di un rapporto di fiducia che si viene a creare fra i due interlocutori. Soltanto in un secondo momento, infatti, il truffatore chiederà di investire del denaro. Denaro che non verrà mai restituito e non frutterà alcun guadagno. Un po’ come la truffa dal Sudafrica, questa tipologia di raggiro si serve della cosiddetta task scam. Si tratta della pratica che vede l’utilizzo di prefissi stranieri.

Come difendersi dalle nuove truffe telefoniche

Per evitare di cadere nella trappola della nuova truffa su WhatsApp, il segreto è conoscerla e imparare a diffidare dai messaggi inviati da mittenti sconosciuti. Per essere certi di non farsi prendere in giro, magari dando input involontari, la polizia postale consiglia di bloccare direttamente il numero sospetto e denunciare l’accaduto. Infatti, spasso e volentieri, è proprio un link a dare il via a tutto il processo attraverso dei virus che si insinuano all’interno dei propri dispositivi per rubare dati sensibili.

E, a proposito di informazioni personali, è fondamentale non fornirne di alcun tipo a nessuno. Vale per i propri accessi bancari, così come per le password delle mail. Le applicazioni ufficiali di home banking e le filiali fisiche non le richiedono e non chiamano. Qualsiasi altra domanda di questo tenore è molto semplice che nasconda un tentativo di truffa.

Infine, questo tipo di reato si serve del tono colloquiale per far sembrare il contesto innocuo e rassicurante. Per non cadere nella trappola, è importante non fidarsi di chi scrive come se fosse un amico che ha cambiato numero o di qualcuno che comunque prospetta un’offerta vantaggiosa, che sia di lavoro o di qualche altro tipo.

Nel caso in cui nessuno di questi accorgimenti dovesse funzionare e si dovesse cadere vittime della nuova truffa su WhatsApp, è fondamentale denunciare l’accaduto alle autorità competenti. In questo frangente specifico, trattandosi di un reato digitale, le forze dell’ordine preposte sono gli agenti della polizia postale.

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