Il 2024 è un anno molto importante per Alfa Romeo, che celebrerà infatti due anniversari di grande spessore. Si festeggiano i 70 anni di un’icona conosciuta in tutto il mondo e senza tempo, la mitica Giulietta Sprint, che su presentata infatti per la prima volta nel lontano 1954, e i 50 anni di un’altra grande icona del Biscione, l’Alfetta GT del 1974.
Due modelli amati e che, ognuno a modo suo, raccontano un pezzo importantissimo e affascinante di storia del brand italiano.
Indice
I due nuovi loghi
Ebbene, quale occasione migliore per sfoggiare non uno ma ben due nuovi loghi che escono caldi caldi dalla bravura e dalla maestria del Centro Stile Alfa Romeo. Due emblemi che escono proprio all’inizio del nuovo anno e che saranno usati per tutto il 2024 durante le manifestazioni della Casa di Arese.
Marchi del tributo che gli Alfisti porgeranno a due auto che, dobbiamo dirlo, sono entrate di diritto nell’immaginario collettivo come icone di bellezza funzionale e nobile sportività italiana. I club organizzeranno molti eventi nel corso del nuovo anno, che saranno identificabili con i due nuovi loghi, come anche tutte le attività di comunicazione della Casa.
I loghi si presentano con un tratto essenziale ed elegante, ripercorrono i lineamenti delle due auto storiche e preziose, adornate per l’occasione dalla loro firma, utilizzando lo stesso carattere che fregiava le loro carrozzerie. Le date di celebrazione ne completano il tributo. I due nuovi loghi vengono proposti in differenti soluzioni cromatiche, in modo da essere funzionali e perfetti per le differenti applicazioni.
I festeggiamenti ad Arese
Le celebrazioni per i due importantissimi anniversari si terranno presso il Museo Alfa Romeo di Arese. La Casa approfitterà dell’occasione per raccontare e approfondire la storia di questi due modelli indimenticabili attraverso materiali inediti del Centro Documentazione e le testimonianze di chi – storici, progettisti, collaudatori, meccanici – su quell’auto o quel progetto ha avuto un ruolo attivo o conoscenze approfondite.
Domenica 5 maggio i riflettori saranno puntati sulla Alfetta GT, mentre il 2 giugno toccherà a Giulietta.
Due modelli che raccontano una storia senza eguali
Il primo dello di cui parliamo oggi è la settantenne Giulietta Sprint, lanciata per la prima volta nel lontano 1954. Un’auto unica, che rappresenta l’evoluzione del brand Alfa Romeo, che proprio in quegli anni diventa una delle più grandi realtà automobilistiche del panorama nazionale e internazionale.
Nel 1952 la produzione della Casa di Arese infatti poteva contare esclusivamente sulla 1900, e per questo motivo il Biscione decide di iniziare a ragionare sulla realizzazione di un modello con cilindrata inferiore e più moderno. Nell’estate dello stesso anno, dopo varie ipotesi, si decide di andare a creare un prodotto innovativo, con un’impostazione tradizionale con motore anteriore e trazione posteriore.
Passa meno di un anno e il primo prototipo vede la luce: si tratta di un compatto coupé costruito dal reparto carrozzeria di Ivo Colucci, con quattro cilindri bialbero in lega leggera 1.100 cc (che passa poi a 1.300 – 1.290 cc per l’esattezza). Con un carburatore monocorpo è in grado di sprigionare la potenza di 65 CV e l’auto può viaggiare fino a 165 km/h (a fine carriera si arriva a 79 CV e 170 km/h).
Tutta la parte meccanica dell’auto è ormai pronta a inizio 1954, ma manca tutta la scocca, che si trova ancora alle fasi iniziali di bozzetto e prototipo. Finmeccanica consegna di alcuni esemplari a una selezione di azionisti, ma Rudolf Hruska – da poco chiamato da Giuseppe Luraghi a riorganizzare lo stabilimento – risolve la situazione. Nominato per sistemare l’assetto produttivo per la realizzazione di 50 esemplari al giorno della nuova Giulietta, arriva in azienda a quell’epoca e propone una carrozzeria esterna per una piccola serie di versioni coupé da consegnare agli azionisti in attesa che la berlina fosse pronta.
I bozzetti sono presentati da Boneschi, Boano e Bertone. Quest’ultimo, grazie a Franco Scaglione, propone un modello compatto e proporzionato, dalle linee essenziali, raffinate e sportive: la Giulietta Sprint, presentata per la prima volta al Salone di Torino il 21 aprile 1954.
Sin dalla sua presentazione, l’auto viene apprezzata dal pubblico e si impone sul mercato immediatamente. In pochissimi giorni lo stabilimento produttivo è saturo e gli ordini vengono momentaneamente sospesi. La linea sportiva e ben riuscita è una delle maggiori ragioni del successo della Giulietta, amata follemente anche per le sue prestazioni.
Per l’Alfa Romeo è la svolta, la nascita di una grande industria automobilistica. La produzione della Giulietta, nelle varie versioni, proseguirà per 11 anni e per un totale di 177.513 esemplari di cui 24.084 Sprint.
Il secondo modello di grandioso successo è Alfetta GT, oggi cinquantenne, nata due anni dopo la presentazione dell’Alfetta. La nuova GT 1.8 riprende la meccanica transaxle della berlina, ma il passo viene accorciato e l’assetto reso più sportivo. La carrozzeria è disegnata ancora da Giugiaro seguendo canoni moderni, che già aveva in parte anticipato con un prototipo realizzato alcuni anni prima su base delle 1750 GTV: una due volumi con coda fastback che termina molto alta e che si presenta esteticamente accattivante, con un accenno di spoiler.
Una vettura dalle linee tese e spigolose, il frontale a quattro fari incassati basso e aggressivo. Un modello “cattivo”, che piace. In fase di definizione, il contributo del Centro Stile Alfa Romeo di Arese è molto marcato. Anche il posto guida riflette il gran carattere sportivo dell’Alfetta GT tanto amata, la seduta è bassa, la posizione distesa e di fronte al pilota solo un grosso strumento con il contagiri. Il tachimetro e gli strumenti secondari sono al centro della plancia.
Una vera e propria Gran Turismo, è questo che vuole essere la mitica Alfetta GT che oggi compie 50 anni. Non una sportiva estrema, ma una bella “sportivetta” che sia anche pratica all’uso: viene realizzata infatti con interni spaziosi per quattro persone, cristalli discendenti e un bagagliaio ampio e perfettamente accessibile.
Già l’anno dopo il lancio l’Alfetta GT viene leggermente modificata nella meccanica e dai 122 CV a 5.500 giri/min, si passa a 118 CV a 5.300 giri/min. Nel 1956 debuttano una versione di attacco, con motore 1.6 da 109 CV (che uscirà di produzione nel 1980) e allestimento semplificato, e la GTV (GTS sul mercato inglese) con motore due litri. Nel 1986 si ferma la produzione, a quota 136.275 esemplari in tutto.