Sequestrate imitazioni cinesi della Vespa al Porto di Livorno

Al Porto di Livorno l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha sequestrato decine di imitazioni cinesi della mitica Vespa, mandando a monte un grosso affare

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

La Vespa è lo scooter più iconico e apprezzato in tutto il mondo: non c’è da sorprendersi, dunque, se il mitico modello targato Piaggio vanta imitazioni di ogni tipo. L’ultima riguarda più di 50 esemplari contraffatti, elettrici, bloccati al Porto di Livorno: provenivano dalla Cina ed erano indirizzati proprio al nostro mercato. Fortunatamente, l’operazione è stata scongiurata appena in tempo, ma fa capire quanto la piaga sia diffusa ovunque nella penisola.

Le modalità del blitz

Dalle aziende vengono spesso denunciate le manovre scorrette attuate da chi decide di giocare sporco, capitalizzando le loro brillanti idee. Si pensi ai capi di abbigliamento e al cibo venduti negli Stati Uniti con nomi richiamanti per assonanza gli originali, causa di notevoli danni all’economia del territorio. Fa, però, specie constatare cosa si siano inventati i “furbetti” in questo caso: spacciare delle finte Vespe, sperando di farla sotto il naso delle autorità, brave ad accorgersi dell’illecito in corso e a intervenire.

I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM), presso il porto della Toscana, hanno bloccato 71 motocicli elettrici, di cui 54 identici alle mitiche Vespe prodotte da Piaggio. Diversi esemplari fermati dall’ADM presentavano delle indicazioni ritenute fallaci dai funzionari, come le bandiere dell’Italia che servivano a indicarne la falsa provenienza. La Procura della Repubblica di Livorno, in seguito al fatto, ha disposto delle indagini approfondite che hanno portato al sequestro di 17 motocicli elettrici. Le Vespe contraffatte oggetto del ritiro sono adesso conservate all’interno di un magazzino della società importatrice che aveva subito il blocco.

Un potenziale grosso ricavo sfumato

Ciascuno scooter fermato al Porto di Livorno, comprese le 54 Vespe elettriche contraffatte, era destinato alla vendita lungo l’intero Belpaese in seguito l’omologazione. Il singolo esemplare sarebbe stato venduto al prezzo di 3.000 euro circa, consentendo alla società importatrice di ricavare in totale 210.000 euro. Piaggio ha lavorato fianco a fianco con i funzionari dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli, per confermare la falsificazione dei mezzi arrivati dalla Cina e riconoscere i vari modelli prelevati. Alcuni degli scooter sequestrati avevano degli elementi vintage e presentavano delle caratteristiche inedite di produzioni che Piaggio non ha mai lanciato a titolo ufficiale.

Icona del Made in Italy, la Vespa è diventata leggenda attraverso modelli entrati a far parte dell’immaginario collettivo e della storia delle due ruote: dalla 50 Special alla GTS 300 Super, passando per la 200 Rally, la GTS 125 e la Vespa 125 Primavera, una delle proposte in grado di riscuotere maggiore successo in termini di vendite.

Pur mantenendo intatto lo stile unico che contraddistingue la storia della Vespa da più di mezzo secolo, Piaggio ha deciso di restare al passo con i tempi, presentando la prima Vespa a batteria della storia nel corso della rassegna EICMA del 2017. Il modello a zero emissioni vanta una potenza continua di 2 kW e un’autonomia di 100 chilometri. Piaggio, al pari di altre aziende attive da anni nel mondo delle due ruote, ha iniziato da tempo un percorso votato alla mobilità a zero emissioni e stretto con Honda, KTM e Yamaha un accordo per lo sviluppo di accumulatori intercambiabili destinati a moto e veicolo green.