Auto sfreccia con ragazzo sul cofano, continuano le folli challenge tra giovani

A 100 km/h auto sfreccia con ragazzo sul cofano: il filmato, girato a Torre Annunziata (Napoli), testimonia l'ennesima folle challenge tra i più giovani

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 22 Luglio 2024 09:57

“Grave irresponsabilità che può costare cara, stop alle challenge della morte. Lo scrive Francesco Borrelli, a commento dell’ultima trovata escogitata dai giovani per sfidare a un destino. In un breve filmato girato a Torre Annunziata, splendida località in provincia di Napoli invasa da migliaia e migliaia di turisti ogni anno, un conducente mostra mentre sfreccia a 100 km/h in auto con un ragazzo sul cofano.

Tra le risate, avviene la follia, contro la quale il membro del partito Alleanza Verdi Sinistra prende netta posizione contraria. A ragion veduta aggiungeremmo, visti i rischi corsi dai protagonisti, in particolare dal giovane sopra la macchina. Definirla una semplice bravata è riduttivo e qualcuno ha colto la palla al balzo per criticare la generazione attuale, incapace di scindere tra finzione e realtà, tra fantasia e vita vera.

Il fascino oscuro del pericolo

Attraverso l’intervento sui social, il deputato confida di sensibilizzare sul tema, genitori compresi, che dovrebbero far capire ai loro figli le possibili conseguenze. È un vero e proprio miracolo se nessuno si è fatto male. Sarebbe bastata una lieve sbavatura, ad esempio una frenata un po’ brusca, e racconteremmo una storia differente.

Il pericolo emana un conclamato fascino oscuro, a cui può essere difficile sottrarsi in giovane età, quando si ha come la sensazione di essere invincibili. E la brama della fama, di ricevere clic facili, fa da sprono ulteriore. Purtroppo, l’eco assicurato dalle moderne piattaforme di comunicazioni sfocia, in certe occasioni, in un comportamento patologico. Nemmeno mettere la testa sotto la sabbia, a mo’ di struzzo, costituisce una buona strategia, anzi. Far girare la voce e condannare in modo netto, senza attenuanti, la condotta potrebbe aiutare ad aprire gli occhi.

Grave irresponsabilità, potenzialmente letale

Scene del genere avrebbero senso solo nell’industria cinematografica, realizzate da stuntman in possesso di capacità, esperienza e strumenti idonei. Invece, il video caricato è una pazzia fine a sé stessa, eseguita da totali sprovveduti. “Grave irresponsabilità che può costare cara – sottolinea Borrelli -, è incomprensibile il divertimento dei protagonisti che appaiono entusiasti per questa azione scellerata. Chi è alla guida mostra di gradire molto lo spettacolo senza considerare che lo spericolato sul cofano sta rischiando la vita e tutto può finire in tragedia. I giovani sono da rieducare, vivono un rapporto tossico con i social e sembrano limitarsi a vivere una realtà parallela virtuale fatta di paradossi e gesti eclatanti. Bisogna mettere subito fine alle challenge della morte”.

All’intervento hanno finora risposto oltre 360 follower, pronti a sollevare un coro unanime: azioni simili non si fanno. Qualcuno ne fa una questione personale e augura il peggio ai soggetti coinvolti, rei di mancare di rispetto alla vita. Del livore eccessivo, ma in fondo l’irritazione e l’indignazione sono comprensibili.

Scuotere le coscienze, tramite una serrata campagna informativa, rappresenta un valido  primo passo volto a debellare la cattiva pratica. Da 18enni capita di lanciarsi in spericolate ‘acrobazie’ ignari dei rischi e, prima che sia ormai tardi, è bene risvegliare la mente. Da certe scelte può non esservi modo di tornare indietro e occorre capacitarsene.