Finti incidenti in monopattino: attenzione alla truffa

Simulava di essere investito per farsi risarcire i danni mai subiti: la truffa dei finti incidenti in monopattino scoperta dai Carabinieri all’Isola d’Elba

Foto di Alessandra Caraffa

Alessandra Caraffa

Esperta di automotive

Laureata in filosofia, è SEO Copywriter e Web Editor. Si occupa principalmente di mondi digitali e prospettive future - anche in ambito di motori.

Inscenava falsi incidenti in monopattino per farsi risarcire: un cittadino romano di 36 anni è stato fermato sabato scorso nella zona industriale di Portoferraio, sull’Isola d’Elba, dopo numerose segnalazioni ricevute dagli automobilisti della zona.

L’uomo, che è stato denunciato per tentata truffa, danneggiamento e simulazione di reato, operava a bordo di un monopattino elettrico: dopo aver simulato di essere stato investito, estraeva dallo zaino un tablet distrutto, che si faceva rimborsare dagli sventurati automobilisti direttamente sul posto.

La truffa del finto incidente in monopattino

I Carabinieri di Portoferraio erano già sulle sue tracce: numerosi passanti avevano segnalato, nei giorni precedenti, la truffa messa in atto dall’uomo in monopattino. Colpiva soprattutto anziani e stranieri, a cui chiedeva fino a 400 euro di risarcimento – ovviamente in contanti.

La tattica era sempre la stessa: l’uomo, un 36enne romano, simulava di essere investito sulle strisce a bordo del suo monopattino elettrico e poi chiedeva agli automobilisti di saldare i danni sul posto. I danni, nella fattispecie, venivano “dimostrati” da un tablet rotto che l’uomo estraeva dallo zaino dopo ogni finto incidente.

Pare che qualche giorno prima di essere fermato l’uomo avesse tentato di truffare un’automobilista buttandosi sul fianco della sua vettura mentre si trovava nei pressi di un attraversamento pedonale. Anche in quel caso, aveva mostrato alla vittima – una donna del posto – lo stesso tablet rotto.

Dopo numerose segnalazioni, i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Portoferraio sono riusciti a individuarlo: durante la perquisizione gli agenti hanno trovato il tablet rotto oggetto della truffa, e l’uomo è stato costretto a confessare. È stato quindi denunciato per tentata truffa, danneggiamento e simulazione di reato.

La nuova truffa ai danni degli automobilisti

Chi frequenta i numerosi canali che YouTube e altri social dedicano al girato delle dashcam di tutto il mondo ha visto sicuramente di peggio: dalle insospettabili signore che si gettano cedevolmente sulle strisce allo scattare del verde (per le auto) fino a veri e propri raggiri consumati nella confusione del traffico cittadino.

Certo è che di incidenti che coinvolgono monopattini elettrici se ne sono già visti fin troppi, e che quelli inscenati dal 36enne romano fermato all’Isola d’Elba non sono tra i tentativi di truffa più elaborati visti sulle strade italiane. Dalla truffa del lecca-lecca alle mascherine usate per eludere i controlli Ztl, la fantasia degli impostori si è dimostrata sempre piuttosto proficua.

Sembra che il 36enne che inscenava gli incidenti in monopattino, per esempio, avesse già colpito a Roma con la truffa dello specchietto e con quella dell’orologio rotto, tra le più diffuse e temute. Anche in quel caso, l’azione truffaldina inizia con un incidente simulato ad hoc (in alcuni casi senza scrupoli nel danneggiare l’auto delle vittime), e prosegue con la richiesta di un risarcimento piuttosto “informale”, da saldare in contanti sul posto, per i finti danni subiti.

In mancanza di una dashcam che registri l’accaduto, l’unica possibile difesa di fronte a episodi del genere è nel poter contare su un mix di sangue freddo, consapevolezza e lucidità. L’unico metodo sicuramente efficace nel far desistere un sospetto truffatore, in ogni caso, è quello di rivolgersi alle Forze dell’Ordine, a maggior ragione nel caso in cui ci sia di mezzo un falso incidente: se si tratta davvero di un raggiro, il truffatore sparirà prima dell’arrivo degli agenti.