General Motors, maxi multa per dati di emissione sottostimati

Sanzione esemplare per General Motors: il colosso automobilistico è stato punito duramente per aver sottostimato i dati di emissione di anidride carbonica

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 6 Luglio 2024 10:57

L’Environmental Protection Agency (EPA) e il Department of Transportation (DOT) hanno comminato mercoledì, in maniera ufficiale, una pesante multa a General Motors. Il colosso della mobilità americano dovrà pagare una multa di quasi 146 milioni di dollari e verranno adottate delle ulteriori misure alla risoluzione del problema delle emissioni eccessive, provenienti da quasi 6 milioni di veicoli circolanti sulle strade statunitensi.

I termini della violazione

Rispetto alle dichiarazioni di conformità diffuse dalla compagnia, la quantità di anidride carbonica rilasciata si è rivelata essere superiore del 10%. Visto quanto è avvertito oggi il tema del cambiamento climatico, l’amministrazione Biden ha inasprito i limiti e non osservarli rischia di costare parecchio agli attori della filiera. Qualcosa di simile lo vediamo in Europa, dove, lo ricordiamo, il gruppo Volkswagen si ritrovò coinvolta in uno scandalo di proporzioni storiche, poi andato ai posteri col nome di Dieselgate.

In un comunicato, l’amministratore dell’EPA Michael Regan ha osservato: “Gli standard EPA per i veicoli richiedono una forte supervisione per garantire benefici per la salute pubblica nel mondo reale. La nostra indagine ha ottenuto responsabilità e sostiene un importante programma che sta riducendo l’inquinamento atmosferico e proteggendo le comunità in tutto il paese”.

Dal canto suo, General Motors ha negato qualsiasi irregolarità e affermato di aver osservato appieno qualsiasi legge sulle emissioni e i consumi. “GM rimane impegnata a ridurre le emissioni delle auto e a lavorare per raggiungere gli obiettivi dell’amministrazione sull’elettrificazione del parco auto”, ha dichiarato la società in un comunicato.

Con un’e-mail il portavoce di GM, Bill Grotz, ha sottolineato l’approccio serio e rigoroso adottato dall’azienda verso un tema così sentito come la lotta all’inquinamento ambientale. Non intendono violare le leggi statali o federali. “Riteniamo che questo sia il miglior modo di agire per risolvere rapidamente le questioni in sospeso con il governo federale su questa materia”, ha affermato Grotz. “GM rimane impegnata a ridurre le emissioni delle auto e a lavorare per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione della flotta dell’amministrazione”.

I mezzi coinvolti

Tra i 6 milioni di veicoli GM coinvolti, figurano pure dei popolari SUV Chevrolet a trazione anteriore, tra cui l’Equinox, fabbricati tra il 2012 e il 2018. In risposta alla spiacevole scoperta, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), divisione del dipartimento dei trasporti americano, ha usato il pugno duro. Oltre alla sanzione di 145,6 milioni di dollari, il Costruttore è stato costretto a ritirare milioni di crediti ottenuti mediante le emissioni fasulle. Nello specifico, GM cancellerà 50 milioni di tonnellate di crediti per gas serra dall’EPA e circa 30,6 milioni di crediti di consumo di carburante dalla NHTSA.

“Questo dimostra perché è importante avere leggi piuttosto che fidarsi semplicemente delle Case automobilistiche che dicono che produrranno mezzi più puliti e più efficienti – ha commentato Dan Becker, direttore della Safe Climate Transport Campaign del Center for Biological Diversity -. E dimostra perché l’EPA e la NHTSA devono essere costantemente vigili per proteggere la nostra aria e l’atmosfera”. “Ovviamente questo non è grande come il Dieselgate – ha, invece, evidenziato l’analista Dave Cooke (Union of Concerned Scientists) -. Ma 6 milioni di unità non è un numero piccolo”.