Guinness World Record, l’auto di serie più piccola al mondo

Tra le vetture più strambe del mondo c’è un modello che sembra uscito da un fumetto. Si chiama Peel P50 ed è stata riconosciuta come l’auto di serie più piccola di sempre

Foto di Davide Russo

Davide Russo

Giornalista automotive

Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''.

Pubblicato: 26 Agosto 2025 11:20

C’era un’epoca in cui la sicurezza non era al primo posto, ma già esisteva l’esigenza di guidare microcar adatte al caos delle metropoli più trafficate. Nacque con questi scopi il progetto Peel P50, microcar introdotta nei primi anni ’60 dalla Peel Engineering Company, che ancora oggi detiene il Guinness World Record per l’automobile di serie più piccola mai prodotta.

Con i suoi 134 cm di lunghezza e i suoi 59 kg di peso, la Peel P50 venne costruita su tre ruote, una posteriore motrice e due anteriori, misurando appena 1,2 metri di altezza per 0,9 di larghezza. In sostanza fu una antesignana della Smart, rendendo facili le manovre di parcheggio in città. Nacque dall’estro del designer Cyrill Cannell e apparve per la prima volta al Salone dell’automobile di Londra del 1962, per poi essere realizzata fino alla metà del decennio al prezzo di 200 sterline. Nella sua versione originale non aveva nemmeno la retromarcia e, per fare le manovre, era presente una maniglia sul retro che consentiva di trascinarla nella posizione richiesta.

Le caratteristiche della microcar

La Peel P50 aveva una sola portiera sul lato sinistro, un solo tergicristalli e un solo fanale. Date le sue modeste dimensioni, la city car aveva un solo posto a sedere collocato su un telaio tubulare in acciaio e un minimo spazio per gli oggetti. La carrozzeria era in fibra di vetro e nascondeva un motore monocilindrico raffreddato ad aria, da 50 cm³, di appena 4,5 cavalli che poteva raggiungere una velocità massima attorno ai 60 km/h.

Negli anni ’60 fu pubblicizzata come un’auto in grado di ospitare “un adulto e una borsa della spesa”. Ai tempi era venduta in tre varianti cromatiche (Bianco Daytona, Rosso Drago e Blu Scuro). Questa piccola utilitaria non fece scalpore in patria e non ebbe una grande tiratura: vennero realizzati appena 50 esemplari, la metà dei quali ancora esistenti. Oggi, considerata l’inflazione, avrebbe un costo di circa 1.500 euro, ma i collezionisti sono arrivati a offrire cifre folli per averla. Uno storico esemplare, a un’asta di Sotheby’s del 2016, fu battuto per la cifra di 176.000 dollari, superando il precedente record di 120.000 dollari.

La rinascita della Peel Engineering Company

La P50 tornò in auge nel 2007 dopo la messa in onda di una puntata della decima stagione di Top Gear. Il noto conduttore televisivo Jeremy Clarkson la recensì positivamente, sostenendo che le sue minime dimensioni la rendevano una validissima microcar, rientrando persino nell’ascensore della sede della BBC. Nel 2010 venne riconosciuta dal Guinness World Records come l’auto più piccola al mondo.

Nel 2010 l’azienda produttrice, Peel Engineering Company, ricevette un finanziamento di 80 mila dollari e ricominciò a produrre nuovamente la citycar in due varianti: benzina ed elettrica. Viene venduta in versione già montata per circa 20.000 sterline oppure smontata in versione fai-da-te per “sole” 11.000 sterline. I comproprietari di Peel, Gary Hillman e Faizal Khan volevano creare, in una prima fase, tre diversi modelli replica: a benzina, Eco e Fun. La gamma fu poi ridotta a due: i modelli a benzina ed elettrico. Questi esemplari sono costruiti a mano su ordinazione negli specialisti del Regno Unito per il mercato interno e per l’esportazione.