Esiste un rischio per gli incentivi auto: se la vettura non viene immatricolata entro 180 giorni da quando si firma il contratto in concessionaria, il bonus assegnato decade. Un problema non da poco per chi è intenzionato ad acquistare un nuovo veicolo usufruendo degli incentivi statali.
Nel provvedimento del Governo, infatti, con i contributi è previsto un obbligo di consegna dell’auto acquistata entro e non oltre i sei mesi: in caso contrario, c’è il decadimento del beneficio. La crisi delle consegne che affligge il mercato automobilistico italiano rischia di vanificare gli sforzi messi in atto fino a questo momento per ravvivare il settore e svecchiare il parco auto: a tal proposito, il Governo è pronto a scendere in campo.
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Consegne auto in ritardo: a rischio gli incentivi statali
In periodi normali, 180 giorni di tempo sarebbero più che sufficienti per ricevere una vettura nuova: peccato che il delicato momento storico abbia influito negativamente su tutto il mercato globale, andando a toccare nel profondo anche il settore automotive in Italia, in Europa e negli altri continenti.
La pandemia di Covid-19, la crisi dei microchip e il conflitto tra la Russia e l’Ucraina hanno provocato gravi problemi alla catena di fornitura, facendo allungare i tempi di consegna delle vetture. Molte case automobilistiche, non a caso, hanno spostato il termine di consegna delle auto nuove oltre sei mesi: per alcune i tempi di attesa raggiungono dodici mesi, mentre per altre si arriva addirittura a un anno e mezzo. Una situazione davvero complicata che potrebbe impedire a tanti utenti di beneficiare dei bonus statali.
La scadenza dei 180 giorni per usufruire degli incentivi auto è richiamata nel decreto, perché vengono riprese le stesse modalità di quello precedente, datato 30 marzo 2019: il testo fissava i tempi proprio a 180 giorni. Il problema legato alle possibili consegne delle auto nuove oltre i 180 giorni di tempo massimo previsti dagli incentivi statali è stato sollevato durante il dibattito di apertura della ventesima edizione di Automotive Dealer Day.
In quell’occasione, il presidente di Unrae, Michele Crisci, il vicepresidente di Anfia Marco Stella e il vicepresidente di Federauto, Plinio Vannini, hanno chiesto lumi al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. A tal proposito, come riportato da Repubblica, il presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino ha dichiarato che “non è possibile rispettare i 180 giorni previsti dagli incentivi”, chiedendo la modifica del termine ultimo.
In arrivo un nuovo decreto
Il Ministro Giorgetti, dal canto suo, ha già fatto sapere che “è possibile fare delle proroghe e superare il problema”, annunciando anche l’arrivo di un nuovo decreto: “Arriverà a breve – ha dichiarato il Ministro – dopo un confronto con il comparto per mettere a punto delle misure flessibili, studiate quasi a livello sartoriale”.
Sul decreto in vigore, il Ministro si è espresso così: “Sappiamo che il decreto non è perfetto, abbiamo escluso imprese e persone giuridiche. Dovevamo decidere cosa privilegiare, e abbiamo deciso di supportare il ricambio di quel 26% di fetta di parco auto rappresentato dagli Euro 4 che appartengono a famiglie non benestanti. L’obiettivo era questo, poi potremmo sempre modificarlo a seconda delle esigenze del mercato”.