Alberto Trentini ancora detenuto in Venezuela, scarcerato il compagno di cella: "Trattativa costata cara"
Il compagno di cella di Alberto Trentini è stato liberato e ha raccontato della trattativa e delle condizioni di detenzione
Il compagno di cella di Alberto Trentini, un cittadino svizzero, è stato liberato e ha rilasciato un’intervista al quotidiano Avvenire, raccontando le condizioni di detenzione a cui sono sottoposti i prigionieri del carcere venezuelano di El Rodeo, in cui il cooperante italiano è rinchiuso da oltre otto mesi.
- Il racconto del compagno di cella di Alberto Trentini
- La trattativa "costata cara"
- Le condizioni di detenzione
Il racconto del compagno di cella di Alberto Trentini
Un ex detenuto svizzero del carcere venezuelano di El Rodeo ha raccontato di aver condiviso la propria cella con Alberto Trentini, cooperante italiano che da otto mesi si troverebbe rinchiuso nella struttura.
L’uomo, liberato dopo una lunga trattativa da parte del ministero degli Esteri svizzero, ha confermato che Trentini è vivo e sta bene, anche se le condizioni in carcere sono molto dure:
ANSA
Le condizioni di prigionia sono orribili, si viene tagliati fuori dal mondo. C’è la speranza di tornare a casa ma non si sa come né quando. La prigione poi è fatiscente: non c’è igiene e non ci sono abbastanza attività.
La trattativa “costata cara”
Alle domande sulla sua liberazione, l’ex detenuto svizzero di El Rodeo ha immediatamente chiarito che la decisione può essere solo di tre persone: il presidente Nicolás Maduro, il ministro dell’Interno Diosdado Cabello o il ministro della Difesa Vladimir Padrino López.
Riguardo alle trattative, l’uomo ha fatto capire che le condizioni della sua liberazione sono segrete e che lo Stato svizzero non può rivelarle. Ha detto soltanto di sapere che la soluzione della trattativa è “costata cara” a Berna.
Il commento fa però intuire che il Venezuela abbia iniziato ad avere verso gli stranieri che vivono nel suo territorio un atteggiamento simile a quello che ha avuto per anni l‘Iran, riservandosi la possibilità di catturarli per ottenere concessioni o ricompense dallo Stato di provenienza in cambio della loro liberazione.
Le condizioni di detenzione
Nell’intervista, l’ex detenuto si è soffermato molto sulle durissime condizioni di detenzione del carcere venezuelano dove è rinchiuso Alberto Trentini.
Avevo 45 minuti d’aria tre volte a settimana. Non provo simpatia neppure per le guardie, sempre col volto coperto, capaci di ridere insieme a te e torturarti cinque minuti dopo.
