Allerta terrorismo in Italia per la guerra tra Iran e Israele, Crosetto lancia l'allarme: "Il rischio c'è"

Il ministro della Difesa Guido Crosetto parla del rischio terrorismo in Italia dopo lo scoppio della guerra fra Iran e Israele

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Ogni escalation in Medio Oriente rende tutto l’Occidente un potenziale bersaglio per il fanatismo islamico e dopo l0 scoppio della guerra fra Iran e Israele il rischio terrorismo si fa concreto. Il ministro della Difesa Guido Crosetto specifica che Francia, Germania e Gran Bretagna sono i Paesi più esposti. Ma l’Italia non può dirsi del tutto al sicuro: “Ci può essere in termini generali una ripercussione”, ha specificato Crosetto.

Crosetto sul rischio terrorismo

“L’integralismo islamico può colpire gli alleati di Tel Aviv”, ha avvertito il ministro della Difesa. “L’Italia per il momento è fuori da queste dinamiche ma ci può essere in termini generali una ripercussione dal punto di vista terroristico“, ha specificato Crosetto in collegamento da Capri d’autore.

E questo, ha aggiunto, “anche se negli anni l’intelligence e la polizia ci hanno tenuto lontano dagli aspetti più gravi, affrontati invece da altri Paesi”.

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Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu e la guida suprema dell’Iran Ali Khamenei 

Tajani sul diritto di Israele alla difesa

In merito all’attacco di Israele contro l’Iran, che ha portato a un contrattacco e allo scoppio della guerra, il governo Meloni cerca il punto di equilibrio tra il diritto alla difesa dell’alleato israeliano e la necessità di contenere il conflitto scongiurando l’escalation.

Ne ha parlato il ministro degli Esteri Antonio Tajani davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato.

“Di fronte a una minaccia esistenziale, Israele ha il sacrosanto diritto di difendere i propri cittadini”, ha detto Tajani. Il riferimento è al fatto che l’Iran considera Israele un’eresia da estirpare dal Medio Oriente, sia con interventi militari diretti, sia foraggiando Hamas, Hezbollah e Houthi.

“L’Iran non può dotarsi della bomba atomica“, ha aggiunto Tajani, allineandosi alla posizione israeliana, appoggiata dagli Usa. Poi l’appello alla moderazione: “Siamo per la de-escalation e per il dialogo internazionale“.

L’Italia lavora in contatto con Stati Uniti, Oman e altri partner internazionali per tenere aperti i canali diplomatici. “All’Iran ho detto: non reagite più. A Israele: fermiamoci qua”, ha dichiarato Tajani.

Opposizioni contro il governo

La posizione del governo, per le opposizioni, non basta: la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, va all’attacco: “Non è chiaro se condannano o meno l’attacco israeliano. O si sostiene l’azione militare, o si chiede di fermarsi. Non si può fare entrambe le cose”.

Il leader del M5S, Giuseppe Conte, critica la linea del governo accusandola di seguire i passi di Israele e degli Stati Uniti “in silenzio”. “Tajani è sembrato, al solito, contraddittorio e ambiguo come la sua premier”.

Per Angelo Bonelli di Avs “si parla di pace ma si giustifica l’attacco a Teheran per impedire all’Iran di avere la bomba atomica. È una contraddizione evidente”.

Matteo Renzi di Italia Viva prende di petto Tajani, che a poche ore dall’attacco aveva escluso l’escalation: “Tutti sapevano che era questione di ore. Non fa una figuraccia solo lui, la facciamo come Paese”.

Trump era stato informato da Netanyahu, ma evidentemente l’informazione non è stata condivisa con l’Italia.

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