Chi erano Sergio Ravaglia e Anna Maria De Stefano morti nello schianto dell'ultraleggero a Brescia
Sergio Ravaglia, stimato avvocato penalista milanese e la compagna Anna Maria De Stefano sono morti nello schianto di un ultraleggero a Brescia
Sergio Ravaglia, 75 anni, era uno degli avvocati penalisti più stimati di Milano. Appassionato di volo, aveva trovato negli ultimi anni una nuova felicità accanto alla compagna Anna Maria De Stefano, 50 anni. Entrambi sono morti il 22 luglio nello schianto del loro ultraleggero sulla Corda Molle, alle porte di Brescia. I due condividevano la passione per il volo e viaggiavano sempre insieme.
- Chi era Sergio Ravaglia
- Chi era Anna Maria De Stefano
- Lo schianto dell'ultraleggero
- Le ipotesi: stallo d'ala o guasto meccanico
Chi era Sergio Ravaglia
Come riporta il Corriere della Sera, Sergio Ravaglia aveva attraversato in punta di piedi alcune delle pagine più delicate della giustizia italiana. Avvocato riservato e meticoloso, non amava i riflettori ma era presente nei grandi processi: da Tangentopoli al caso Parmalat, fino al naufragio della Costa Concordia.
Era cresciuto professionalmente accanto a Marco De Luca, poi aveva aperto un proprio studio per rallentare i ritmi e godersi la vita.
ANSA
Sergio Ravaglia e Anna Maria De Stefano sono morti sulla tangenziale di Brescia
Lascia due figli, due nipoti, e il ricordo di chi lo considerava non solo un professionista impeccabile ma anche un uomo buono. “Mai una parola di troppo, sempre quella giusta”, ha detto l’avvocata Manuela Cigna, che ha lavorato con lui per quasi trent’anni.
Dopo la morte della moglie per malattia, aveva riscoperto il piacere delle piccole cose: la famiglia, le auto d’epoca e soprattutto il volo.
Chi era Anna Maria De Stefano
Anna Maria De Stefano, 50 anni, era al suo fianco nella vita e nelle passioni. Si amavano in silenzio, con discrezione.
Volavano spesso insieme e lo facevano anche quel giorno. Non è chiaro se il viaggio fosse per piacere o per un impegno personale, ma secondo gli amici erano felici, come sempre.
Lo schianto dell’ultraleggero
l 22 luglio, l’ultraleggero è precipitato poco dopo le 12 sulla carreggiata della Corda Molle, nel tratto autostradale tra A4 e A21, all’altezza di Azzano Mella (Brescia).
Il velivolo, modello Freccia della Promecc, è caduto in verticale, si è incendiato e per la coppia non c’è stato scampo. Un testimone ha raccontato di aver visto l’aereo volare basso, “non sembrava in difficoltà, poi ha perso quota e si è avvitato”.
La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. L’inchiesta è resa complessa dall’assenza di scatola nera e tracciamenti nei mezzi ultraleggeri.
Le ipotesi: stallo d’ala o guasto meccanico
Secondo l’esperto Luca Zigliani, intervistato dal Corriere della Sera, si potrebbe trattare di uno stallo d’ala, una perdita di portanza che fa precipitare l’aereo.
Tra le cause non si esclude nemmeno un guasto meccanico o strutturale. Le indagini sono in corso per chiarire ogni dettaglio.
