Chi sono i Drusi per i quali Israele ha attaccato la Siria: "Stiamo operando per salvare i nostri fratelli"

Israele ha attaccato la Siria per difendere quella minoranza che Benjamin Netanyahu definisce "i nostri fratelli drusi". Ecco chi sono

Pubblicato:

Nelle ultime ore Israele ha attaccato la Siria e ha colpito la città di Damasco. In una dichiarazione Benjamin Netanyahu ha riferito che le sue milizie stanno "operando per salvare i nostri fratelli drusi". I drusi sono un’antica popolazione di lingua araba del Medio Oriente nata nell’XI secolo da un progressivo distacco dall’Islam sciita. Nei secoli hanno sviluppato una propria fede altamente identitaria e si sono stabili tra Libano, Siria e Israele, che con i drusi mantiene un rapporto molto stretto.

Chi sono i drusi

Alla domanda su chi siano i drusi il popolo della rete ha cercato una risposta a seguito dell’attacco di Israele in Siria. Il motivo della ricerca è dovuto alle dichiarazioni di Benjamin Netanyahu a seguito dell’azione militare: "Stiamo operando per salvare i nostri fratelli drusi".

I drusi sono una popolazione di lingua araba nata in Medio Oriente intorno all’XI secolo dopo un distacco graduale dall’Islam sciita, di cui fanno parte i musulmani che riconoscono come unici eredi di Maometto i soli discendenti della linea maschile del califfo Alì, genero del profeta.

Il nome "druso" deriva da al-Darazi, il primo sostenitore della dottrina monoteista vissuto in Egitto. Secondo la loro fede, che oltre all’Islam abbraccia elementi dell’ebraismo, del cristianesimo, dell’induismo e della filosofia platonica – spiega Il Post – non sono consentite conversioni dall’esterno né matrimoni con soggetti di altre religioni. Tutti i drusi sono naturalmente discendenti dagli avi dell’XI secolo.

Attualmente nel mondo si contano circa un milione di drusi che popolano alcune zone della Giordania, di Israele, della Siria e del Libano.

Religione e società

I drusi credono nella trasmigrazione delle anime dopo la morte e molto raramente vivono pubblicamente i loro riti e le loro cerimonie.

Il giorno sacro della settimana è il giovedì, quando i fedeli si incontrano per pregare e meditare. La loro società si divide tra al Juhhal, che indica i fedeli con una scarsa conoscenza delle scritture, e al Uqqal, che in italiano definiremmo saggi: questi ultimi, al contrario dei primi, hanno un’ottima conoscenza delle scritture e possono essere figure di riferimento.

Il legame con Israele: drusi del Golan e della Galilea

Perché Benjamin Netanyahu definisce "fratelli" i drusi? Secondo Geopop il legame tra i due popoli nasce nel 1948, quando dopo la guerra di indipendenza di Israele i due popoli strinsero un sorta di patto di sangue che oggi viene letto come un lascito di affinità, appunto, tra drusi e israeliani.

Ad oggi, inoltre, i drusi sono considerati i favoriti di Israele nonostante la confessione non ebraica e per Tel Aviv non mancano le occasioni per ergersi come difensore e protettore delle minoranze druse. Nello specifico, i drusi presenti all’interno dello Stato di Israele (circa l’1,5% della popolazione) si dividono in drusi del Golan e drusi della Galilea.

I primi rivendicano il legame con la Siria, da loro considerata madrepatria; i secondi, invece, sono più integrati e militano nell’esercito israeliano. Tra Tel Aviv e i drusi del Golan, tuttavia, negli ultimi anni si sono accorciate le distanze a seguito della guerra civile siriana scoppiata nel 2011, alla quale sono conseguite numerose richieste di cittadinanza.

Con l’attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas, come sottolinea la giornalista Allison Kaplan Sommer su Haaretz, si è verificato "un effetto di ‘israelizzazione’ sulle comunità druse nel Golan".

L’attacco di Tel Aviv in Siria del 16 luglio 2025, dunque, è giustificato da Netanyahu come un progetto di protezione dei drusi siriani e porta inevitabilmente a favorire la minoranza drusa che vive nello stato di Israele.

chi-sono-i-drusi-israele-siria IPA