Delitto di Garlasco, è da ripetere l'esame sul dna trovato nella bocca di Chiara Poggi
Gli esami sui dna ritrovati nella bocca di Chiara Poggi andranno ripetuti per poter confermare i risultati
L’esame che ha riscontrato due diversi dna maschili che non appartengono né ad Alberto Stasi né ad Andrea Sempio all’interno della bocca di Chiara Poggi dovrà essere ripetuto. Per avere valenza scientifica infatti, vanno effettuati test più approfonditi di quelli effettuati durante l’incidente probatorio.
- L'esame sul dna andrà ripetuto
- Il dna ritrovato nella bocca di Chiara Poggi
- A chi appartiene il dna ritrovato
L’esame sul dna andrà ripetuto
Probabilmente già nella giornata di lunedì 14 luglio, l’esame che ha riscontrato due diversi dna maschili all’interno della bocca di Chiara Poggi dovrà essere ripetuto, stando a quanto spiegato dall’agenzia di stampa Ansa.
I test effettuati durante l’incidente probatorio delle nuove indagini sul delitto di Garlasco, infatti, non hanno valenza scientifica, in quanto si tratta soltanto di test preliminari fatti ai fini di cristallizzare una prova in attesa di un eventuale processo.
ANSA
Dovranno quindi essere eseguiti esami più precisi, attraverso metodologie che possano garantire un grado di sicurezza maggiore riguardo a quanto riscontrato durante l’incidente probatorio.
Il dna ritrovato nella bocca di Chiara Poggi
Durante un incidente probatorio svolto venerdì 11 luglio, è stato analizzato uno dei campioni archiviati nel 2007, quando fu eseguita l’autopsia del cadavere di Chiara Poggi nell’ambito delle prime indagini sul delitto di Garlasco.
Il campione era stato prelevato dall’interno della bocca della ragazza e avrebbe rivelato, a un’analisi attenta, il dna di due persone di sesso maschile, che non era mai stato rilevato prima.
Il dna trovato non corrisponde né con quello dell’unico condannato per l’omicidio, il fidanzato di Chiara Poggi Alberto Stasi, né con quello del principale indiziato dell’indagine appena riaperta, Andrea Sempio, e nemmeno con quello di “ignoto 2”, le cui tracce sono state ritrovate sotto le unghie della vittima.
A chi appartiene il dna ritrovato
Una delle due persone a cui appartengono le tracce di dna ritrovate nel campione è già stata individuata. Si tratta di un assistente del medico legale Marco Ballardini, che aveva condotto le prime ispezioni sul cadavere di Chiara Poggi nel 2007.
Questo riscontro è stato possibile perché, durante questo tipo di indagini, a tutte le persone che hanno a che fare con le prove viene chiesto di fornire il proprio dna, per riscontrare eventuali contaminazioni.
Le indagini sul delitto di Garlasco però, come sottolineato anche da alcuni passaggi processuali, non seguirono sempre le procedure adeguate. Per questa ragione non si esclude che anche l’altro dna possa derivare da una contaminazione.
