Dimissioni Carola Rackete, scontro tra Vannacci e il Corriere della Sera dopo la foto delle gambe non depilate
Carola Rackete lascia il Parlamento Ue e Vannacci l'attacca sulle gambe non depilate. È polemica tra giornali e l'eurodeputato
Carola Rackete lascia il Parlamento europeo dopo appena un anno per non “perdere di vista la crisi ecologica e le sue soluzioni”. Roberto Vannacci non ha perso tempo e ha commentato: “Non ci mancherai”. Il messaggio è accompagnato dalla foto delle gambe non depilate dell’ecologista.
Vannacci commenta le dimissioni di Rackete
Roberto Vannacci ha deciso di commentare con i suoi toni l’addio di Carola Rackete dal Parlamento europeo e lo ha fatto abbassando la visuale (e il livello della discussione), riproponendo diverse immagini dell’attivista con le gambe non depilate.
Vannacci è tornato virale puntando l’attenzione sulle gambe di Rackete e ha scritto su Facebook: “Carola Rackete si dimette dal Parlamento europeo. Non ci mancherai!”. Poi ha lanciato una frecciatina anche ad altri due colleghi: Salis e Lucano.
ANSA
Ha scritto: “Ora speriamo che anche Ilaria Salis e Mimmo Lucano seguano l’esempio”. A chiudere il post, una serie di hashtag: il suo stesso nome e i titoli dei suoi due libri. Ha ignorato invece il contenuto del messaggio di dimissioni dell’attivista, che chiude il mandato con successo: rinnovare la Linke.
Il secondo post
Uguale al primo nel contenuto scritto, senza troppa inventiva, Vannacci ha deciso però di cambiare le immagini per il secondo post sul tema delle dimissioni di Rackete.
In questo caso ha selezionato foto che spostano l’attenzione dell’utente sulle zone non depilate dell’attivista. Dalle dimissioni, il focus è passato su altro: la presunta non femminilità di Rackete. Questo, secondo Vannacci, dovrebbe significare qualcosa.
La risposta, ovviamente, è arrivata immediata da parte dei suoi follower. Tra emoji di vomito e insulti sull’aspetto, hanno spinto la discussione non sul valore del mandato dell’attivista, ma sull’estetica che giustificherebbe la sua presenza in un luogo istituzionale.
Vannacci fa body shaming?
Il Corriere della Sera è finito nel mirino di Vannacci dopo aver pubblicato un articolo che lo accusava di fare body shaming all’ex deputata Rackete. Il giornale ha spinto sull’insulto all’aspetto fisico, semplificando ciò che c’è dietro: sessismo.
Vannacci ne ha approfittato, conscio di saper governare al meglio una barca in un mare di viralità e polemiche. Ha ricondiviso il contenuto del Corriere della Sera e ha risposto. Citando la presunta fierezza di una donna che pubblica la foto del proprio seno prosperoso, ha scritto: “Apprezza chi lo ripropone e lo ritrae”. È un’ipotesi senza contesto, ma lascia intendere che una donna si mostri solo per essere apprezzata dallo sguardo alutri (prettamente maschile).
Alla critica di “sessismo” ha risposto che, come la donna prosperosa, anche Rackete ha mostrato le gambe pelose con orgoglio. Parafrasando: perché non riproporle? C’è da dire che Carola Rackete non ha mai pubblicato una foto delle sue gambe ritraendo solo il corpo e cancellando il volto, dicendo di apprezzare chi le ricondivide. È solo una scelta: non prestare tempo e attenzione a un dettaglio estetico.
Alla fine del “ragionamento”, che dovrebbe discolparlo dall’accusa di “sessista”, Vannacci ha chiuso con una frecciatina al giornale: “Con immutata stima nei confronti della redazione politica del Corriere della Sera. Constato con piacere che anche questa testata vuole partecipare a finanziare le mie prossime campagne elettorali”.
