Garlasco, la famiglia di Chiara Poggi valuta se estendere i prelievi di dna a carabinieri del Ris ed ex periti

La famiglia di Chiara Poggi starebbe valutando di estendere il prelievo del dna, in vista dell'incidente probatorio, anche a carabinieri del Ris ed ex periti

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Martedì 17 giugno prenderà il via il maxi incidente probatorio sulla nuova inchiesta relativa al delitto di Garlasco, con Andrea Sempio unico indagato. In vista di quell’appuntamento, la famiglia di Chiara Poggi starebbe valutando se chiedere di estendere i prelievi di dna anche a consulenti, periti e carabinieri del Ris che hanno già analizzato i reperti negli ultimi 18 anni, trascorsi tra indagini e processi. Il genetista Marzio Capra, consulente degli avvocati dei familiari della vittima, ha sottolineato come sia opportuno confrontare tracce biologiche anche coi profili “di chi quei reperti li ha maneggiati”, per evitare di trovarci fra anni “con un possibile ‘Ignoto 3’ o ‘Ignoto 4’ che è semplicemente il dna di un vecchio perito o carabiniere del Ris, oppure il mio che ho partecipato agli accertamenti”.

Il racconto della giornata

  1. L'intercettazione di Ermanno Cappa contro Alberto Stasi

    “Quel cretino lì, se devono incastrarlo lo incastrano”. Sono parole che Ermanno Cappa avrebbe pronunciato il 12 dicembre 2007 in una conversazione con la figlia Stefania. I nuovi elementi a disposizione della stampa sul delitto di Garlasco sono 21 vecchie intercettazioni, 18 delle quali considerate irrilevanti nei brogliacci. Conversazioni, queste, che le gemelle Cappa avrebbero intrattenuto con i loro genitori nei primi mesi di indagini sulla morte di Chiara Poggi e che oggi sembrano trovare nuovo vigore considerati i recenti sviluppi dell’inchiesta.

  2. Stefano Vitelli torna sull'assoluzione di Alberto Stasi, perizia "sorprendente" sul pc

    Stefano Vitelli, il giudice che assolse in primo grado Alberto Stasi nel 2009, ha ribadito la correttezza della sua decisione raccontando della “sorprendente” perizia sul computer del ragazzo.

  3. Il super testimone Gianni Bruscagin spiega perché è stato in silenzio per 18 anni

    “Rischiavo di non essere creduto”: è uno dei tanti motivi per cui Gianni Bruscagin, il cosiddetto super testimone del delitto di Garlasco, ha tirato fuori la sua verità 18 anni dopo i fatti.

  4. Difesa Sempio sicura: "Non hanno nulla su di lui"

    Le nuove dichiarazioni che Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, rilascia ai media sul delitto di Garlasco si concentrano ancora su un sicario, la punta dell’iceberg di una organizzazione criminale di cui Chiara Poggi sarebbe stata a conoscenza. E sul suo cliente è sicuro: “Non hanno niente su di lui”.

  5. La frecciata di Carlo Taormina alla magistratura: "Devi avere paura anche quando hai ragione"

    Carlo Taormina contro la magistratura, l’allusione sembra affondare nel delitto di Garlasco (nelle scorse settimane, più volte, aveva detto la sua: due giorni fa aveva scritto che “secondo me Stasi è il colpevole e Sempio è il movente incolpevole e la causa e l’occasione materiale dell’omicidio”).

  6. La consulenza del 2009 sullo spostamento del cadavere di Chiara Poggi
  7. La zia di Chiara sulle chiavi di casa Poggi
  8. La pista degli abiti insanguinati nel campo
  9. Più persone presenti sulla scena del delitto?
  10. Quali saranno i dna prelevati nell'incidente probatorio

    Il gip di Pavia Daniela Garlaschelli, nell’udienza del 16 maggio, aveva deciso l’acquisizione dei den – oltre a quelli già a disposizione di Andrea Sempio, Alberto Stasi e di familiari di Chiara Poggi – delle gemelle Stefania e Paola Cappa, di Marco Panzarasa, amico di Stasi, di Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, tutti e tre amici di Marco Poggi e Sempio, del medico legale, di tre investigatori e di soccorritori della prima inchiesta.

  11. Gli avvocato di Stasi non vogliono chiedere prelievi di dna ad altre persone

    Al contrario di quanto trapelato dagli avvocati della famiglia Poggi, al momento la difesa di Alberto Stasi, rappresentata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, non ha intenzione di chiedere alcuna estensione ad altre persone di prelievi di dna in vista del maxi incidente probatorio. Lo riferisce ANSA.

  12. santuario della bozzola garlasco
    La nota della Diocesi di Vigevano sul Santuario della Bozzola

    La Diocesi di Vigevano, attraverso ANSA, ha diramato una nota in cui sottolinea l’importanza di salvaguardare “le attività spirituali e di preghiera” svolte al Santuario della Bozzola dopo le “notizie diffuse negli ultimi giorni dai media riguardanti un possibile collegamento tra il Santuario della Bozzola e la nuova indagine della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi”. La Diocesi di Vigevano (tramite don Emilio Pastormerlo, portavoce del vescovo Maurizio Gervasoni) “afferma la sua decisa volontà di non lasciarsi in alcun modo condizionare da illazioni o indiscrezioni di qualsiasi genere. L’unico interesse della Diocesi è quello di salvaguardare le attività spirituali e di preghiera che vengono ospitate nel Santuario, nel pieno rispetto dei religiosi oggi impegnati a organizzarle e a svolgerle e dei tanti fedeli che frequentano questo luogo mariano per partecipare a celebrazioni e incontri”.

    Quindi il riferimento alle inchieste: “In relazione ai fatti verificatisi nel 2014 e che erano stati al centro di un’altra inchiesta della magistratura, viene ribadito che gli organismi giuridici della Chiesa erano intervenuti per gli aspetti di loro competenza”.

    La Procura di Pavia ha deciso di acquisire gli atti dell’inchiesta sul ricatto a luci rosse all’ex rettore del Santuario della Bozzola, don Gregorio Vitali, vittima di un ricatto a sfondo sessuale orchestrato da due romeni, Flavius Savu e Florin Tanasie. Secondo quanto venne accertato dagli inquirenti, avevano adescato il sacerdote con l’intento di filmarlo per poi ricattarlo. Cominciarono a minacciarlo, chiedendogli denaro per non diffondere il filmato. Nel 2014, il tribunale di Pavia condannò Savu e Tanasie per estorsione aggravata: da allora risultano fuggitivi, con un mandato di cattura pendente.

    L’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Andrea Sempio, in alcune interviste ha parlato di un possibile “segreto” scoperto da Chiara Poggi su fatti avvenuti al Santuario della Bozzola. Secondo l’avvocato un sicario potrebbe avere ucciso la ragazza nella villa di via Pascoli, per impedirle di parlare.

  13. Poggi valutano se chiedere dna anche di ex periti

    Secondo quanto riferito da LaPresse, la richiesta di estendere i prelievi di dna in vista dell’incidente probatorio del 17 giugno potrebbe partire dal genetista Francesco De Stefano e dal suo staff, il perito della Corte d’assise d’appello nel processo bis del 2014 che ha condannato Alberto Stasi a 16 anni. È lui che ha stabilito, “senza alcun rilievo di segno contrario” da parte della difesa Stasi, come le tracce di dna maschile e misto sulle unghie della 26enne uccisa fossero degradate, contaminate, non databili e inutili per fornire indicazioni di “identità” di un singolo soggetto.